Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Israele alla resa dei conti con gli ayatollah iraniani

Terrasanta.net
13 giugno 2025
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Israele alla resa dei conti con gli <i>ayatollah</i> iraniani

Nelle prime ore di quest'oggi, 13 giugno 2025, l'aviazione dello Stato ebraico ha avviato una massiccia operazione militare contro l'Iran. Teheran si considera in guerra e giura vendetta. La Terra Santa in stato di allerta.


(g.s.) – Il Medio Oriente è entrato in una nuova fase della sua storia nelle prime di quest’oggi, 13 giugno 2025, con gli attacchi aerei che Israele ha cominciato a lanciare contro Teheran e altre località dell’Iran.

Il primo ministro dello Stato ebraico, Benjamin Netanyahu, ha subito parlato alla nazione spiegando che le operazioni avviate andranno avanti per giorni, fino a che non saranno raggiunti gli obiettivi prefissati. Il governo statunitense dichiara di non essere coinvolto direttamente nelle operazioni (a Teheran sono convinti del contrario), ma Donald Trump riconosce di essere stato messo al corrente in anticipo, e sembra deliziato dai primi risultati ottenuti dagli israeliani.

Per ora non si tratta di bombardamenti indiscriminati, ma di colpi diretti a obiettivi, almeno un centinaio, ben precisi: siti nucleari (a cominciare da quello di Natanz), rampe di lancio missilistiche, abitazioni o uffici di alti ranghi delle forze armate e del regime iraniano.

I morti sarebbero decine. Insieme ai gerarchi presi di mira sono periti anche loro familiari. Tra le vittime vi sono certamente Hossein Salami, capo dei Guardiani della rivoluzione; Ali Shamkhani, stretto consigliere della Guida suprema della Repubblica islamica, l’ayatollah Ali Khamenei (anch’egli certamente tra gli obiettivi da colpire); il capo di stato maggiore della Difesa, Mohammad Bagheri. Sono morti anche vari scienziati impegnati nel programma nucleare. Filtrano i nomi di Abdolrahim Minouchehr, Ahmadreza Zolfaghari, Seyed Amirhossein Faghihi, Matlabi-Zadeh, Mehdi Tehranchi, e Fereydoun Abbasi.

L’operazione Leone che sorge (Rising Lion, così è stata denominata dagli israeliani) è stata messa a punto e pianificata meticolosamente – per mesi, se non per anni – anche con il coinvolgimento del Mossad, che ha organizzato basi d’attacco sullo stesso suolo iraniano. D’altronde, il premier Netanyahu si è sempre detto determinato ad impedire che gli ayatollah iraniani potessero dotarsi di armi atomiche (che costituirebbero una minaccia diretta per Israele, a sua volta potenza nucleare). Dal 7 ottobre 2023 il premier ha utilizzato le risorse militari a sua disposizione per ridisegnare la fisionomia del Medio Oriente, riducendo via via all’impotenza i nemici più pericolosi: Hamas, gli Hezbollah in Libano, la Siria filo-iraniana, gli Houthi yemeniti, l’Iran clericale sciita.

Teheran si considera ora in stato di guerra e promette vendetta, anche se al momento non è chiaro quante frecce siano rimaste al suo arco. In mattinata si dice che abbia lanciato decine di droni, intercettati in volo prima che potessero raggiungere i cieli israeliani. Washington, che nei giorni scorsi ha allontanato il proprio personale diplomatico non indispensabile da vari Paesi della regione, ha dato l’altolà ad eventuali attacchi iraniani contro obiettivi statunitensi. In quel caso gli americani scenderebbero in campo direttamente.

Intanto in Israele il governo ha chiesto alla popolazione di restare in allerta e di ridurre al minimo spostamenti e attività sociali. Le famiglie stanno approvvigionandosi di scorte alimentari nei supermercati. I due rabbini capo di Israele hanno anche eccezionalmente disposto la sospensione delle riunioni di preghiera nelle sinagoghe per la giornata di shabbat (14 giugno).

L’aeroporto internazionale Ben Gurion è chiuso (almeno per qualche giorno) e il traffico aereo civile del tutto interrotto. Così un gruppo di vescovi toscani, al termine del pellegrinaggio in Terra Santa, iniziato il 9 giugno, questa mattina non ha potuto ripartire da Tel Aviv per il rientro in Italia. In mattinata è stato organizzato il loro trasferimento in Giordania, attraverso il valico di Allenby. Anche all’aeroporto internazionale di Amman, la gran parte dei voli risulta però cancellata. Anche Iran, Iraq e Siria hanno chiuso i propri cieli. Il traffico aereo di tutta la regione subisce contraccolpi.

Articoli correlati
La saggezza dei Padri del deserto
Paola Carelli

La saggezza dei Padri del deserto

Una spiritualità per principianti in storie, aforismi e parabole
I bambini sognano la pace
GINAPA

I bambini sognano la pace

Filastrocche, racconti, lettere, disegni e... altre cose
Un musulmano di nome Gesù
Tarif Khalidi

Un musulmano di nome Gesù

Detti e storie della letteratura islamica
La fattoria magica
Michela Cattani

La fattoria magica

Una fiaba per guarire il mondo partendo dalle piccole cose