È atterrato a Bangkok il 30 novembre un primo gruppo di 17 cittadini thailandesi che erano stati sequestrati il 7 ottobre scorso nelle località israeliane intorno alla Striscia di Gaza durante gli attacchi di Hamas ed altre milizie palestinesi. Anch’essi erano stati condotti nella Striscia come ostaggi, insieme con decine di cittadini ebrei d’ogni età e condizione fisica.
Durante i pochi giorni di cessate il fuoco, durato dal 24 al 30 novembre, hanno ritrovato complessivamente la libertà 23 ostaggi thailandesi, mentre altri 9, secondo il governo di Bangkok rimangono prigionieri. La stessa fonte riferisce che sono 39 i connazionali rimasti uccisi nelle carneficine del 7 ottobre.
Prima di quest’ultima sanguinosa fase del conflitto israelo-palestinese il comparto agricolo in Israele dava lavoro a circa 30mila braccianti thailandesi, in gran parte originari delle aree collinari e montuose della Thailandia settentrionale. Gli eventi bellici hanno indotto 9mila di loro a rientrare in patria.
Complessivamente sono 113 gli ostaggi rilasciati, mentre 136 sarebbero ancora trattenuti dentro la Striscia. Non vi sono certezze salde sul numero complessivo degli ostaggi e neppure su quanti di loro sarebbero morti durante la prigionia. (g.s.)