Il 21 ottobre scorso i responsabili tecnici dei restauri in corso nella basilica del Santo Sepolcro hanno fatto nuovamente il punto con i capi delle tre comunità responsabili - il Patriarcato greco-ortodosso, la Custodia di Terra Santa e il Patriarcato armeno.
Gli archeologi della Sapienza Università di Roma resteranno a Gerusalemme ancora per un po’. «Ci occuperemo dell’elaborazione dei dati, dello studio, documentazione e restauro dei reperti archeologici, e per produrre materiali informativi che aiutino fedeli, pellegrini, visitatori e turisti a comprendere meglio questa realtà», spiega la professoressa Francesca Romana Stasolla.
L’ingegner Najib Nasser, che segue il complesso cantiere per la posa e il ripristino della pavimentazione, ritiene che i lavori verranno ultimati nel giro di un anno.
Fra Dobromir Jasztal, incaricato dalla Custodia di seguire da vicino tutto l’iter dei restauri, esprime il sentimento dei religiosi cattolici e ortodossi che custodiscono il luogo santo: «Abbiamo scoperto che siamo capaci di realizzare insieme grandi cose. Possiamo lavorare in pace e con spirito fraterno. Abbiamo imparato molto e fatto un passo avanti nelle relazioni, poiché la fiducia reciproca è cresciuta».

























