
La Porta di Jaffa
A dare il nome a questo blog è una delle più celebri tra le porte della città vecchia di Gerusalemme. Quella che, forse, esprime meglio il carattere singolare di questo luogo unico al mondo. Perché la Porta di Jaffa è la più vicina al cuore della moderna metropoli ebraica (i quartieri occidentali). Ma è anche una delle porte preferite dai pellegrini cristiani che si recano alla basilica del Santo Sepolcro. Ecco, allora, il senso di questo crocevia virtuale: provare a far passare attraverso questa porta alcune voci che in Medio Oriente esistono ma non sentiamo mai o molto raramente.
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Giorgio Bernardelli è un giornalista della rivista del Pime Mondo e Missione e del sito Mondoemissione.it. Ha lavorato per dieci anni alle pagine di informazione religiosa di Avvenire, quotidiano con cui tuttora collabora accanto al portale internazionale Vatican Insider e Radio Vaticana. Porta nel cuore Gerusalemme. Alla Terra Santa ha dedicato anche diversi libri tra cui Terra Santa. Viaggio dove la fede è giovane (Ave, 2009) e Ponti non muri. Cantieri di incontro tra israeliani e palestinesi (Edizioni Terra Santa, 2010).
Il governo Bennett-Lapid si affloscia senza gloria
Con una conferenza stampa congiunta, il 20 giugno 2022 Naftali Bennett e Yair Lapid hanno annunciato la fine della loro esperienza alla guida del governo di Israele. Una navigazione a vista durata un anno e ben poco feconda.
In Israele accoglienza solo per ucraini ebrei?
Tredicimila ucraini hanno scelto Israele come rifugio dall’invasione russa, ma l’accoglienza di profughi tocca un nervo scoperto nel Paese e accende polemiche contro l'ipotesi di mettere un tetto all'arrivo di ucraini non ebrei.
La crisi russo-ucraina riavvicina Turchia e Israele
L'eventualità di una guerra nel cuore dell'Europa induce la ricerca di nuovi equilibri anche nel Mediterraneo orientale, con i suoi ricchi giacimenti di gas. In questa luce va letto il riavvicinamento in atto tra turchi e israeliani.
Israele dibatte su Pegasus, il software spione
Aspre critiche in Israele contro la polizia, che farebbe un uso spregiudicato del software utilizzato in molti Paesi per spiare i cellulari di politici, giornalisti, attivisti per i diritti umani. Fin dove ci si può spingere in nome della sicurezza?
Il governo Bennett supera l’insidia della legge di bilancio
La composita, e apparentemente precaria, compagine di governo in Israele è riuscita ad approvare in parlamento il bilancio dello Stato. Un passaggio fondamentale per la sua sopravvivenza politica. Un altro ostacolo superato.
Il baluardo di Atarot
Tra i piani urbanistici all'esame del governo israeliano c'è la costruzione di 9mila nuove case per ebrei ad Atarot, tra Gerusalemme e Ramallah. Se venisse realizzato, il progetto andrebbe persino oltre il piano Trump.
Il maiale impossibile
In base a che cosa un cibo è considerato «impuro» e dunque non può essere mangiato dagli ebrei religiosi osservanti? Sul tema, sempre attuale, si riaccende il dibattito negli Usa, dopo il lancio di una finta carne di maiale.
Il Medio Oriente ai Giochi olimpici di Tokyo
Anche varie nazioni mediorientali in questi giorni guardano ai propri atleti attesi alla prova delle gare olimpiche di Tokyo. A coltivare ambizioni di medaglia sono soprattutto israeliani ed egiziani.
La scommessa di Mansour Abbas, il pragmatico
La firma che l'arabo Mansour Abbas, leader del partito Ra’am, ha posto il 2 giugno accanto a quelle di altri capi politici israeliani in calce all’accordo per il nuovo governo è stata definita storica. A quali princìpi si ispira?
Arabi ed ebrei in Israele, è ora di guardare avanti
Più presto che tardi la nuova fase di guerra tra Israele e Gaza finirà. E a margine delle macerie si imporrà una domanda: adesso cosa ne sarà delle relazioni tra cittadini arabi ed ebrei all'interno di Israele?
Monte Meron, i nodi che vengono al pettine
Il problema posto dalla tragedia del Monte Meron va ben oltre il disastro in sé. Porta Israele a fare i conti con la questione dei tanti occhi chiusi sulle «norme parallele» tollerate per le comunità degli ebrei ultraortodossi.
Rivlin al tramonto, la successione è un’incognita
In Israele l'imminente fine del mandato del presidente Reuven Rivlin e l'elezione del successore sono un elemento che potrebbe pesare molto sull'esito della crisi politica: se Benjamin Netanyahu non riuscisse a formare un nuovo governo potrebbe essere tentato di accettare la carica.