Babylon
Non disturbate il boia in Arabia Saudita
Ieri l'altro, in un solo giorno, in Arabia Saudita sono state eseguite 7 condanne a morte. Da inizio anno sono già 31 i giustiziati. Le sentenze capitali vengono comminate con scarsa trasparenza, eppure pochi nel mondo si stracciano le vesti.
Sud e Nord del mondo davanti al dramma di Gaza
Sulle vicende in corso a Gaza, le nazioni del Sud del mondo che hanno sperimentato il colonialismo ravvisano elementi comuni con pagine dolorose del loro passato. E quindi li rigettano.
Ucraina e Palestina, il passato conta
Né l'invasione russa in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, né gli eccidi del 7 ottobre scorso in Israele nascono dal nulla. I governi occidentali dovrebbero fare i conti con i loro errori di prospettiva passati, per non perpetuarli.
Due Stati per due popoli, difficile da credere
Ormai in tutti i consessi internazionali si evoca la nascita dello Stato di Palestina come (tardiva) soluzione alla crisi in atto in Terra Santa. Eppure suonano parole vuote, soprattutto se dette da chi fin qui ha remato in altre direzioni.
Si può contare sulla comunità internazionale?
Davanti alle grandi crisi, evochiamo spesso la comunità internazionale, quasi fosse depositaria delle soluzioni. In realtà essa non un’entità coerente e compatta, ma un coacervo di interessi spiccioli in perenne mutazione e assestamento. Anche riguardo al dramma in Terra Santa.
Le vere ragioni dell’Expo 2030 all’Arabia Saudita
Roma è stata battuta da Riad come città ospite dell'Expo 2030. Dopo i primi risentimenti, qualcuno ha cominciato a ragionare e a rendersi conto che anche questo è un segnale delle nuove realtà geopolitiche in Medio Oriente e oltre.
Verso il post Netanyahu, Israele da ricomporre
Oggi sono assai pochi gli israeliani che dicono di fidarsi del premier Netanyahu. Vien da chiedersi come possa Israele essere da un lato così compatto e solido e dall’altro così volatile nella sfera politica.
Alla larga da antisemitismo e islamofobia
Allarma, giustamente, la crescita dell'antisemitismo. Poco ci si occupa però, almeno a livello di informazione di massa, del fenomeno speculare: l’islamofobia, che negli ultimi anni alligna in quasi tutti i Paesi dell’Occidente.
Piano con le parole
Le reazioni internazionali alla tragedia che si sviluppa in Medio Oriente dopo l’attacco terroristico di Hamas contro Israele hanno generato un’orgia di parole che forse sarebbe il caso di calibrare meglio.
Netanyahu e Abu Mazen, due leader al tramonto
Abu Mazen e Netanyahu sono ormai politicamente finiti. Rappresentano un modo di intendere la relazione (inevitabile) tra Israele e i palestinesi basata sul confronto e sulla violenza che si è fatto ormai insostenibile.
Tra Arabia Saudita, Israele e Usa l’impiccio palestinese
Nelle vele dell'accordo di amicizia tra Arabia Saudita e Israele, sempre più vicino, soffia un vento che spira da Washington, come contraltare all'attivismo cinese. Riyadh vuole il via libera per dotarsi di energia nucleare e intanto si destreggia come può con la questione palestinese.
Il Mossad mette in guardia i dirigenti di Iran e Russia
Mentre Washington tratta con Teheran, nel corso di un intervento pubblico David Barnea – il capo del Mossad – ha fatto risuonare una chiara minaccia ai dirigenti politici e militari iraniani (e russi): Israele è pronto a far pagare un prezzo caro a chiunque decida di danneggiarlo.