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24 ore a Gerusalemme, sul canale Arte

Terrasanta.net
11 aprile 2014
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24 ore a Gerusalemme, sul canale <i>Arte</i>

Un documentario titanico per una città fuori dal comune. Il 12 aprile, a partire dalle 6 del mattino, l'emittente televisiva (satellitare) Arte propone ai telespettatori un'escursione di 24 ore a Gerusalemme. Un evento televiso non stop nella Città Santa, come se anche voi ci viveste per un giorno e una notte. La produzione del programma ha richiesto tre anni di lavoro.


(Gerusalemme/a.p.) – Il 12 aprile, a partire dalle 6 del mattino, l’emittente televisiva franco-tedesca Arte (in onda sul satellite) propone ai suoi telespettatori un’escursione di 24 ore a Gerusalemme.

Il programma è qualcosa di assolutamente speciale che snobba l’abituale palinsesto della rete e il modello d’informazione rapida e frammentata che va per la maggiore. Arte (in questo progetto condotto in collaborazione con l’emittente bavarese Bayerischer Rundfunk) si concede il lusso di stravolgere tutto, per un reportage monumentale che segue la vita quotidiana degli abitanti di Gerusalemme, per 24 ore di fila.

All’origine del programma c’è il regista Volker Heise che aveva già realizzato qualcosa del genere nella capitale tedesca nel 2009: 24h Berlin. Heise ripete l’esperienza a Gerusalemme, città emblematica al centro di preoccupazioni di carattere geopolitico, strategico e religioso.

 

«Gerusalemme è LA città per eccellenza», spiega il regista a Terrasanta.net. «Tutti siamo cresciuti leggendo racconti su Gerusalemme, ma nessuno sa veramente quello che accade qui».

Il progetto ha richiesto tre anni di ricerche e preparativi. Alla fine tre squadre di venti tecnici palestinesi, israeliani ed europei hanno selezionato i protagonisti del programma e organizzato le riprese. Sono state prodotte 500 ore di girato che poi sono state trasformate in un documentario che dura un giorno e una notte.

Per superare gli ostacoli posti dalla situazione eccezionale di questa città sono stati necessari immensi sforzi di negoziazione. Per due volte un boicottaggio palestinese ha rischiato di mandare tutto all’aria. Sotto l’influsso del movimento Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni (Bds, una campagna internazionale che prende di mira l’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi – ndr), numerosi protagonisti palestinesi in un primo momento si rifiutavano di partecipare al documentario. Il progetto, secondo la loro accusa, era sbilanciato verso Israele e normalizzava l’occupazione israeliana. Per i palestinesi era fuori discussione l’idea di presentare Gerusalemme come una città unificata dove il conflitto non esiste.

Heise spiega: «Mi sono sempre detto, e l’ho ripetuto alla mia squadra, che noi eravamo dei registi indipendenti e che il nostro scopo consisteva nel mostrare la vita quotidiana di Gerusalemme attraverso gli occhi di diverse persone. Eravamo consapevoli di volere punti di vista differenti e abbiamo cercato un equilibrio tra l’Est e l’Ovest (della città)».

Sono quindi due le squadre – una palestinese, l’altra israeliana – che si sono incaricate di filmare la città. Ugualmente, due montatori di opposta appartenenza hanno lavorato in modo indipendente al montaggio del film.

«Abbiamo discusso a lungo insieme per poter costruire un rapporto di fiducia», aggiunge Heise. «Io capisco che i palestinesi non vogliano collaborare con gli israeliani. Perciò ho chiesto loro se accettavano di lavorare per conto proprio, senza alcuna interazione con gli israeliani. Qualcuno ha accettato, altri hanno detto di no».

In mezzo c’era il gruppo di lavoro europeo, sottoposto alla supervisione di Heise, che assicurava la coerenza del risultato finale. Una vera impresa da equilibristi che consentirà al pubblico europeo di ascoltare le due narrazioni e di provare a meglio comprendere la «Città tre volte santa».

Il documentario, come dicevamo, andrà in onda su Arte dalle 6 del 12 aprile fino alla stessa ora del 13.

Agli amici della Custodia di Terra Santa segnaliamo che tra gli altri protagonisti c’è anche il frate minore italiano Armando Pierucci, organista alla basilica del Santo Sepolcro e fondatore della scuola di musica Magnificat.

 

Il progetto «24 ore Gerusalemme» ha anche un sito internet dedicato (in inglese, francese e tedesco), ricco di trailer e dietro alle quinte del programma.

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