Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Giugno 2009


Roma, 08/06/2009

Israele: nessun sequestro di beni della Chiesa è in corso

Le asserzioni secondo cui il capo esattore del ministero delle Finanze avrebbe posto sotto sequestro i fondi delle istituzioni cattoliche in Israele per costringerle ad adempiere agli obblighi fiscali sono state precisate dall'ambasciata di Israele presso la Santa Sede. Nel pomeriggio la rappresentanza diplomatica ha emesso un comunicato in cui afferma che non vi sarà alcun sequestro. Così recita la nota: «Il sequestro di fondi del Ministero dell'Educazione destinati ad alcune istituzioni educative della Chiesa cattolica in Israele non sarà effettuato. La situazione rimane immutata».

Gerusalemme, 06/06/2009

Video – Cronache dalla Terra Santa (1-7 giugno 2009)

Nelle videocronache dalla Terra Santa di questa settimana: la chiusura del mese di maggio nella parrocchia di San Salvatore a Gerusalemme, una delle feste più sentite dai fedeli locali, che partecipano numerosi alla Messa vespertina e alla processione mariana guidata dal patriarca latino in alcune vie dalla città vecchia. La preghiera per la pace promossa nella chiesa di San Marco dai cristiani siro-ortodossi. Vi hanno preso parte ecclesiastici e fedeli di varie comunità. Molti altri, in varie parti del mondo, si sono collegati tramite una diretta televisiva. Infine le liturgie dei cattolici latini in occasione della solennità di Pentecoste.

Obama ha parlato. E ora?
Milano, 05/06/2009

Obama ha parlato. E ora?

Da tutto il Medio Oriente piovono commenti sul discorso pronunciato il 4 giugno dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, al Cairo. Parole evidentemente molto importanti: probabilmente non a torto questa volta è stato utilizzato l'aggettivo «storico». Proviamo, però, ad andare oltre la retorica e a capire quali sono le novità vere di questo passo compiuto dal presidente americano. E domandiamoci quali svolte concrete si prospettano sul terreno.

Barack Hussein Obama tende la mano ai musulmani
Il Cairo, 05/06/2009

Barack Hussein Obama tende la mano ai musulmani

Alle 13.10 di ieri, ora locale, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha pronunciato nella capitale egiziana un atteso discorso sui rapporti tra gli Stati Uniti e l'islam, all'indomani dell'era Bush. L'inquilino della Casa Bianca era ospite dell'Università del Cairo e dell'ateneo Al-Azhar, il più prestigioso centro sunnita di studi islamici. Nelle sue «considerazioni per un nuovo inizio», durate poco meno di un'ora e spesso interrotte da applausi, Barack Hussein Obama ha messo in luce i punti in comune tra America e islam, Poi ha affrontato sei temi sui quali vi è tensione tra Occidente e musulmani. Non poteva mancare qualche riflessione sulla situazione della Terra Santa.

Fra Carballo rieletto ministro generale dei Frati minori
Milano, 04/06/2009

Fra Carballo rieletto ministro generale dei Frati minori

Questa mattina ad Assisi i 152 religiosi che prendono parte con diritto di voto al 187.mo Capitolo generale dei Frati minori hanno rieletto come ministro generale dell'Ordine, per altri sei anni, fra José Rodriguez Carballo. Il religioso spagnolo era stato eletto per la prima volta ministro generale dei Frati minori nel giugno 2003. La sua rielezione questa mattina ad Assisi è avvenuta alla presenza del delegato pontificio, il cardinale José Saraiva Martins. Fra José Rodriguez coordinerà fino al 2015 i 15 mila religiosi dell'Ordine dei Frati Minori, che vivono in 113 nazioni del mondo.

Un cattolico palestinese s’interroga
Daniele Civettini

Un cattolico palestinese s’interroga

Con questo suo libro, Geries Sa'ed Khoury, cattolico palestinese di rito melchita, redige quasi il manifesto di una possibile «teologia contestuale palestinese». Che cosa designa questo termine? È un po' come interrogare il proprio Dio e quello degli altri: sul destino della Terra Santa, sulla differenza tra chi fa il volere di Dio e chi lo strumentalizza, deformandone l'immagine, per le proprie mire.

Il Libano di nuovo a un bivio
Milano, 03/06/2009

Il Libano di nuovo a un bivio

Con il voto del 7 giugno in Libano più di 550 candidati si contenderanno i 128 seggi del Parlamento. Si tratterà della seconda tornata elettorale dal ritiro delle truppe siriane nel 2005. Solo gli esponenti sostenuti dai due maggiori blocchi politici - l'alleanza di opposizione guidata dal movimento sciita Hezbollah e i loro rivali della coalizione 14 marzo - hanno la possibilità di ottenere un seggio in Parlamento, nel quale metà dei deputati è musulmana e l'altra metà cristiana. Le incognite del voto sono molte, resta da vedere se il Paese farà un passo avanti oppure indietro verso una nuova fase di difficile convivenza civile.

La biblioteca dell’anima
Anna Maria Foli

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