Cinema
A due film israeliani il premio del pubblico della Berlinale 2016
Il cinema israeliano si congeda dalla 66.ma edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, che si è appena conclusa, con due prestigiosi riconoscimenti, ottenuti entrambi nella sezione Panorama.
Amos Gitai e le ultime ore di Rabin, a vent’anni dall’assassinio
In novembre ricorrono i vent'anni dall'assassinio del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin. Molto resta da dire su quell'omicidio e ne è ben consapevole il regista Amos Gitai, autore di Rabin, The Last Day. Il film è stato presentato in concorso alla 72esima edizione della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia.
Il principe verde, da Hamas a Israele
Cos’è Hamas, come funziona il suo braccio militare, che filosofia adotta e che finalità persegue? Per trovare alcune risposte è utile la visione del documentario The Green Prince (Il principe verde), del regista israeliano Nadav Shirman, che in aprile uscirà nelle sale cinematografiche italiane. Il documentario racconta la vicenda di Mosab Hassan Yousef, palestinese, e del suo amico israeliano, Gonen Ben Itzhak, un agente dei servizi segreti israeliani che lo induce a collaborare.
Io sto con la sposa, diritti senza frontiere
Viene prima il rispetto dei diritti umani, o quello delle regole? A questa domanda risponde senza alcuna esitazione il documentario Io sto con la sposa, di Antonio Auguagliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, racconta la storia (vera) di un corteo nuziale (finto), inscenato per consentire a cinque profughi di provare a realizzare il loro sogno di raggiungere la Svezia dall'Italia.
Il genocidio armeno come emblema del male nell’ultimo film di Fatih Akin
A cinque anni di distanza dalla grande ironia di Soul Kitchen, Fatih Akin cambia completamente registro, e fa ritorno alla Mostra del Cinema di Venezia con The Cut, il capitolo conclusivo della sua trilogia «sull’amore, la morte e il diavolo». Il regista di origini turche vuole riflettere sul male che si annida nell’animo di ogni uomo e lo fa narrando un capitolo decisamente controverso della storia della Turchia: il genocidio degli armeni nel 1915. L'opera non convince la critica.
Nel film Bethlehem la zona grigia tra israeliani e palestinesi
Il giovane regista israeliano Yuval Adler mette insieme israeliani e palestinesi per raccontare la storia di un adolescente arabo di Betlemme e di un agente dei servizi segreti israeliani, legati da sentimenti di reale solidarietà ed amicizia, travolti ben presto dalla dura realtà che li circonda.
Cinque telecamere per Bi’lin
Il documentario palestinese 5 Broken Cameras, candidato agli Oscar 2013, è un'opera nata quasi per caso, come ammette Emat Burnat, voce narrante del film e autore della quasi totalità delle immagini. Emat è un palestinese della cittadina di Bi'lin, nei Territori occupati, e racconta i cinque anni della protesta dei suoi concittadini a difesa della propria terra.
Se gli ex capi dello Shin Beth provocano turbamento
Nel film documentario The Gatekeepers («I guardiani»), senza peli sulla lingua sei ex capi dello Shin Beth, i servizi di sicurezza interni di Israele, confidano i propri pensieri e le proprie esperienze dopo anni trascorsi alla testa dell’Agenzia. Da un punto di vista strettamente strategico ammettono che la politica di sicurezza nei Territori palestinesi è inefficace e che conduce in un vicolo cieco... Quale, secondo loro, l'unica via d'uscita vera? Il dialogo.
Un documentario sul Papa pellegrino in Terra Santa
Da oggi, grazie a un nuovo dvd, è possibile tornare sui passi di Benedetto XVI in Terra Santa, rivedere luoghi e persone, riascoltare le sue parole di speranza e riconciliazione ai popoli del Medio Oriente. Il prodotto nasce dalla collaborazione tra il Centro Televisivo Vaticano e il Franciscan Media Center di Gerusalemme.