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Siria, tutti alla corte di al-Jolani presidente
Tra lo scetticismo diffuso dei rifugiati siriani all’estero prosegue il difficile "dopoguerra" in Siria. L'uomo forte Ahmed al-Sharaa (detto al-Jolani) il 29 gennaio è stato ufficialmente proclamato presidente ad interim. E i governi stranieri sembrano dar credito all'ex terrorista.
Pregiudizi sugli ebrei, un excursus storico
L’inizio del movimento delle crociate coincise con il mutare della visione cristiana del mondo: agli ideali della fuga mundi, con Gregorio VII subentrò il principio della conquista del mondo. Gli ebrei furono in Europa i primi a pagare per questo «nuovo orientamento».
Scarcerata Khalida Jarrar, icona della resistenza palestinese
L’avvocata e parlamentare palestinese è stata sottoposta alla detenzione preventiva fin dal 1989, quasi sempre senza accuse formali o per reati contro la sicurezza legati alla sua attività politica nei Territori. L’ultima detenzione si è conclusa domenica 19 gennaio a fronte della liberazione di tre giovani donne israeliane che erano tra gli ostaggi nella Striscia di Gaza.
Aisha, Maysaa e le altre donne della “nuova” Siria
Nelle nomine della governatrice della Banca centrale Maysaa Sabrine e della ministra per gli Affari femminili Aisha al Dibs le speranze delle siriane di contribuire alla ricostruzione del Paese dopo 14 anni di guerra.
Un Medio Oriente per tre
Dopo le vicende belliche dell'ultimo anno abbondante, Stati Uniti, Turchia e Israele sono oggi, di fatto, padroni del Medio Oriente (o Asia occidentale, che dir si voglia) e possono spartirsi le zone d’influenza come meglio credono.
Unctad: Senza la pace non possono ripartire economia e lavoro
Nel 2024 in Cisgiordania il tasso di disoccupazione è triplicato. Cala meno l’occupazione femminile, ma solo perché le donne partecipano ancora troppo poco al mercato del lavoro.
La colpevole ipocrisia europea sulla Siria
Molti Paesi europei hanno deciso di bloccare la concessione di asilo a eventuali nuovi profughi siriani. Come se oggi la Siria fosse un Paese sicuro. Così non è, e lo sappiamo tutti bene, per una serie di ragioni.
Per le siriane della diaspora «gioia e liberazione, mai più dittatori»
Nelle prime dichiarazioni delle attiviste che hanno trovato asilo in Europa il sollievo per la fine di un regime che ha violato la dignità delle donne, spesso detenute e violentate solo per aver aiutato i dissidenti.
In Israele tregua con Hezbollah e censure al premier
Il 26 novembre 2024 porta con sé l'accordo per la tregua tra Israele e Hezbollah ma anche, sul versante di Gaza, la pubblicazione del rapporto di una commissione della società civile israeliana sulle responsabilità del governo riguardo agli eccidi del 7 ottobre 2024. Aspre critiche al premier Benjamin Netanyahu.
Gali Baharav Miara, spina nel fianco per Bibi Netanyahu
Dopo due anni di frizioni con colei che considera «un bastian contrario», Netanyahu starebbe nominando una commissione per togliere l’incarico alla procuratrice generale dello Stato. La Corte suprema, però, potrebbe bloccare l’atto. In Israele si aprirebbe così un’altra crisi politico-istituzionale.