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Pizzaballa a Bergamo prima del Concistoro

Terrasanta.net
22 settembre 2023
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Pizzaballa a Bergamo prima del Concistoro
Il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa (al centro), durante la conferenza stampa del 21 settembre 2023 nella residenza patriarcale. (foto CTS)

Il patriarca Pierbattista Pizzaballa fa tappa a Bergamo, per intervenire a un convegno sulla pace, prima di recarsi in Vaticano dove il 30 settembre sarà creato cardinale da papa Francesco. Dice: «Darò voce a Gerusalemme».


(o.j/g.s.) – Prima di recarsi a Roma per prendere parte al Concistoro in piazza San Pietro durante il quale, la mattina del prossimo 30 settembre, sarà creato cardinale, il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, fa tappa a Bergamo, sede della diocesi in cui è nato e dove ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel settembre 2016.

Cittadino onorario perché uomo di pace

Nella mattinata di domani, 23 settembre, è previsto che il patriarca intervenga a un altro evento pubblico in città alta: la parte conclusiva di una due giorni dal titolo La pace: tra profezia e diplomazia. Dall’enciclica Pacem In Terris di Giovanni XXIII al discorso di Paolo VI all’Onu, un convegno promosso congiuntamente da Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Istituto Paolo VI e Opera per l’Educazione Cristiana di Brescia, nella cornice delle iniziative di Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Pizzaballa parlerà alle 10.30, presso il seminario vescovile in via Arena 11, comunicando la sua esperienza in Terra Santa. Questo il titolo assegnato al suo intervento: Superare i conflitti. L’eredità di Giovanni XXIII e di Paolo VI per il mondo di oggi. Gerusalemme, città della pace.

La città capoluogo gli conferisce nei prossimi giorni la cittadinanza onoraria Giovanni XXIII, un riconoscimento civico tributato a personalità che si sono distinte nel promuovere la pace e il dialogo tra i popoli. La decisione di concedergli il riconoscimento è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio comunale di Bergamo nel maggio scorso, ben prima che papa Francesco rendesse nota la sua volontà di nominare cardinale l’ecclesiastico nato a Cologno al Serio. La cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria sarà una seduta straordinaria del Consiglio comunale presieduta da Ferruccio Rota e con la presenza del sindaco Giorgio Gori. È in calendario il 7 ottobre alle 10.30 nell’aula magna dell’Università degli Studi di Bergamo, in piazzale Sant’Agostino. In serata, alle 20.30, il neo cardinale presiederà, con il vescovo Francesco Beschi, una solenne concelebrazione di ringraziamento nella cattedrale di Sant’Alessandro.

«Sarò voce di Gerusalemme»

Ieri mattina, prima di lasciare la sua sede alla volta dell’Italia, il patriarca ha incontrato i giornalisti nel corso di una conferenza stampa convocata per preannunciare vari appuntamenti previsti in Vaticano, a Roma e in Terra Santa nei prossimi giorni e settimane, dopo il conferimento della porpora.

Nella sala delle udienze della residenza patriarcale, lo stemma episcopale di Pizzaballa, che campeggia sopra la sua testa, è già stato aggiornato: ora lo sormonta il galero rosso, che segnala la dignità cardinalizia.

Il patriarca ha detto senza enfasi: «Non ho preso lezioni per diventare cardinale, imparerò strada facendo. Capisco, dalle reazioni alla nomina, che mia responsabilità sarà anche quella di essere una voce della comunità cristiana, e non solo della comunità cristiana: una voce di Gerusalemme. Sarò solo una delle voci, certo, ma una voce di Gerusalemme per la Chiesa ed anche per la comunità internazionale, per quanto concerne la vita della comunità cristiana, in primo luogo, ma anche la vita in questa città più in generale».

«Viviamo in un mondo molto complicato – ha continuato il presule –, al crocevia di tante tensioni culturali, religiose e politiche, come tutti sanno, ed è quindi molto importante essere voce serena, ma allo stesso tempo chiara e quanto più forte possibile, da Gerusalemme al mondo. Vedrò come si evolveranno le cose».

Collaborare meglio

Pizzaballa ha sottolineato anche l’importanza di rinnovare l’intesa con le altre istituzioni cristiane: «Penso che dovremmo adoperarci perché le Chiese lavorino meglio insieme. Dobbiamo puntare a un migliore coordinamento tra tutti noi, per fare di più, soprattutto mentre interveniamo sugli stessi ambiti, penso ai progetti abitativi, all’occupazione, ecc. Per noi è molto importante non solo fornire aiuti, ma creare opportunità durature. Questa è la sfida che dobbiamo affrontare oggi. Dobbiamo creare le condizioni per sostenere il più possibile l’autosufficienza. Penso che questa sia la chiave per il futuro».

I giornalisti presenti alla conferenza stampa hanno colto l’occasione per chiedere al patriarca il suo punto di vista anche su altre questioni, come l’emigrazione dei cristiani dal Medio Oriente, la posizione della Santa Sede sullo status di Gerusalemme… Come sua consuetudine, l’ecclesiastico ha risposto senza troppi giri di parole.

Il patriarca ha espresso inoltre il suo felice stupore per aver ricevuto le congratulazioni di numerose autorità religiose, dei capi di tutte le Chiese ma anche di numerosi rabbini e mufti, nonché delle autorità civili (israeliane e palestinesi). Per non parlare della gioia immensa suscitata tra i cristiani. Questa gioia comune è un vero messaggio di speranza.

(Ha collaborato Olivia Jeanjean)

Clicca qui per il video integrale della conferenza stampa del 21 settembre 2023 al Patriarcato latino di Gerusalemme.

Ultimo aggiornamento: 27/09/2023 14:41


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