Luglio 2008
Israele. Il Muro cede all’Alta Corte
Dopo cinque anni di resistenze, i vertici della Difesa israeliani hanno accolto le ingiunzioni dell'Alta Corte di giustizia: saranno smantellati 2,4 chilometri di tratto di muro, a nord di Qalqilya, in Cisgiordania. Questa mossa restituirà 260 ettari di terre coltivabili ai legittimi proprietari palestinesi. Il tratto smantellato sarà sostituito da un nuovo muro, lungo 4,9 chilometri e più vicino alla Linea verde. Fino ad oggi, i militari si erano sempre rifiutati di cambiare il tracciato del muro, in nome di imprescindibili esigenze di sicurezza.
Obama a Gerusalemme
Mai una visita in Israele e nei Territori di un candidato alla Casa Bianca è stata così in grande stile. Logico, dunque, che la foto di Barack Obama con la kippah in testa domini oggi sulle prime pagine dei quotidiani della regione. Ci sono, però, alcuni aspetti interessanti di questa tappa a Gerusalemme rimasti ai margini e che vale invece la pena cogliere. Ci aiutano due articoli tra loro molto diversi, apparsi in queste ore in Israele e nei Territori.
Raggiunge Israele l’onda lunga di Mugabe
Che cosa c'entra Robert Mugabe, il dittatore dello Zimbabwe, con la aliyah, il flusso degli ebrei che decidono di trasferirsi in Israele, scegliendo la terra dei loro padri come patria definitiva? Secondo il quotidiano israeliano Haaretz molto, se è vero quanto denunciato da Telfed, la maggiore organizzazione sionista del Sud Africa, Paese in cui risiede una forte comunità ebraica che conta intorno a 60 mila membri. Mentre negli anni scorsi il Telfed registrava una modesta media annuale di arrivi dal Sud Africa, non superiore ai 150-200 immigrati ebrei, quest'anno le richieste di andare a stabilirsi in Israele sono più che raddoppiate e si aspettano in pochi mesi oltre 500 sbarchi.
Territori Palestinesi. Telecamere contro i soprusi
Un soldato israeliano spara alle gambe di un prigioniero palestinese bendato, mani legate dietro alla schiena e impossibilitato a muoversi. Il soldato è a pochi metri di distanza dal prigioniero inerme: imbraccia il fucile e spara un proiettile di gomma eseguendo l'ordine del suo comandante. La scena in questi giorni è on-line su molti siti Internet di informazione del mondo. E di fronte a tanta evidenza le autorità militari israeliane hanno aperto celermente un'inchiesta. Le preziose immagini non sono un caso fortuito, ma una nuova forma di auto-difesa che sta prendendo piede tra i palestinesi dei Territori, grazie a un'idea di B'Tselem, un centro israeliano di informazione per i diritti umani.
Senza Frontiere. Film festival
Tre giorni di proiezioni da tutto il mondo, con lungometraggi, documentari, cortometraggi e piccoli gioielli di animazione, che verranno presentati insieme con gli autori ed i registi. Il festival cinematografico Senza Frontiere è impegnato a mostrare e discutere film capaci di scoprire quanto abbiamo in comune noi esseri umani.
Il Papa andrà in Arabia?
Potrebbe essere Benedetto XVI il primo successore di Pietro in epoca moderna a visitare la Penisola Arabica? Le speculazioni su un viaggio apostolico di questo genere si sono moltiplicate dopo l'invito rivolto al Papa, ai primi di luglio, dal sovrano del Bahrein, re Hamad Bin Isa Al-Khalifa. Il re è il primo capo di Stato arabo ad invitare ufficialmente il Papa nel corso di un'udienza privata. L'invito fa seguito a quello già espresso dal vice primo ministro del Qatar lo scorso anno. Considerati i progressi compiuti nella regione sul piano della libertà religiosa e la gara nel promuovere iniziative sul versante del dialogo interreligioso, il gesto del re del Bahrain appare, per molti versi, una naturale conseguenza.
Uno scambio doloroso
Non è facile provare a dare un giudizio sullo scambio tra i cinque prigionieri libanesi e i corpi dei due soldati israeliani rapiti da Hezbollah nel 2006, avvenuto in questi giorni. Certo, non si può non provare un brivido lungo la schiena al pensiero che un uomo che quasi trent'anni fa uccise in una maniera orrenda una bambina di quattro anni, sia accolto in patria come un eroe. Con tanto di felicitazioni da parte del presidente palestinese Abu Mazen. Quello moderato. Con cui non più di quattro giorni fa a Parigi il sempre traballante premier israeliano Olmert dichiarava di essere vicinissimo alla pace. Come al solito in questi casi sparare a zero è semplicissimo. E molti puntualmente lo hanno fatto. Forse, però, può essere più interessante analizzare i due editoriali apparsi in queste ore su due quotidiani dei Paesi interessati: l'israeliano Haaretz e il libanese The Daily Star.
Pellegrinaggio alle origini della fede
La «salita a Gerusalemme», prima di essere un'esperienza cristiana, è un'esperienza giudaica. Ecco perché può essere utile conoscere il pellegrinaggio degli antichi ebrei al Tempio.