Agosto 2007
Circoscrivere l’antisemitismo
Quello che Giorgio Bernardelli ha da poco consegnato ai lettori è un libro che nasce dall'amore per il popolo di Israele, ma anche dal desiderio di restituire alle parole il rispetto e la dignità che meritano, tanto più quando sono oggetto di abuso come accade al vocabolo «antisemitismo». «È fondamentale oggi ridare un senso alla parola antisemitismo. Smettere di tirare di qua e di là questo termine come una coperta, finendo per lasciare scoperto ciò che davvero è pericoloso», scrive l'autore nel registrare la recrudescenza di odio antiebraico in varie parti del mondo.
L’anno sabbatico
Arriva l'anno sabbatico e in Israele si ripropone - da una prospettiva del tutto particolare - la questione del rapporto tra religiosi e secolari. Col tramonto del 12 settembre scatterà, infatti, Rosh Hashana, il capodanno ebraico, che segnerà l'inizio dell'anno 5768. Quello che inizia, però, è un anno sabbatico, cioè l'anno ogni sette in cui, secondo le prescrizioni del libro del Levitico, i campi dovrebbero essere lasciati a riposo. Una pratica di difficile applicazione di cui il quotidiano Haaretz spiega alcuni risvolti in due articoli che vi sintetizziamo.
51 pellicole per Religion Today 2007
Sono terminati nei giorni scorsi i lavori di selezione tra le oltre 150 opere iscritte alla decima edizione del Festival internazionale di cinema e religione Religion Today. Data la quantità e la qualità delle iscrizioni, per la prima volta la commissione selezionatrice ha deciso di aumentare da 40 a 47 il numero dei film in concorso, che durante il mese di ottobre saranno proiettati nelle diverse località italiane toccate dal Festival nel suo decennale. Altre quattro pellicole, escluse come da regolamento perché prodotte prima del 2005, sono state ammesse fuori concorso considerato il loro particolare interesse.
Giordania atomica
Nel corso di una riunione dell'Alta commissione strategica per l'energia nucleare che ha presieduto domenica 26 agosto, il re di Giordania, Abdallah II, ha sottolineato l'importanza di ridurre la dipendenza del regno in materia energetica dalle importazioni dagli altri Paesi arabi dell'area, che oggi forniscono alla Giordania il 95 per cento del suo fabbisogno. Il sovrano ha esortato il governo e i suoi tecnici ad accelerare i tempi.
Secondo i piani dell'esecutivo Amman raggiungerà l'autosufficienza e sarà in grado di esportare energia entro il 2030, ponendosi in Medio Oriente come modello di impiego dell'energia atomica a scopi esclusivamente pacifici. Con il plauso dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Stop al vittimismo
«È ora di mettere da parte le teorie del complotto e di assumere le proprie responsabilità». Ha titolato così sabato il suo editoriale The Daily Star, uno dei più importanti quotidiani libanesi. Parole forti in cui si sente tutta l'eco della complicata situazione che Beirut sta vivendo ormai da troppo tempo. Ma il pregio di questo articolo - che riproponiamo oggi sulla Porta di Jaffa - è anche quello di riuscire ad allargare bene il discorso a un'intera regione che finisce sempre per addossare ogni colpa «ai francesi, agli americani, agli israeliani e agli inglesi di turno».
Attenti alle trappole
Siamo in molti a trovarci a disagio con una lettura del mondo contemporaneo all'insegna dello scontro fra civiltà. Ci tiene compagnia Stefano Allievi, sociologo e studioso dell'islam in Europa, e in Italia in particolare. In questo pugno di pagine, che hanno più il rango di una conversazione che di un ponderoso saggio, Allievi si dedica, con eloquio efficace e chiaro, a smontare quelle «trappole dell'immaginario» in cui s'impigliano oggi occidentali e musulmani quando si pensano, e catalogano, reciprocamente.
Gli ebrei e il genocidio armeno
Un ebreo può essere connivente di fronte a un negazionismo? La domanda - volutamente provocatoria - ha accompagnato in questi anni il dibattito sull'atteggiamento del mondo ebraico nei confronti del genocidio degli armeni. Anche una buona parte del mondo ebraico e il governo di Israele - infatti - evitano di utilizzare la parola genocidio per descrivere i fatti avvenuti in Turchia all'inizio del XX secolo. La questione è riesplosa in questi giorni in maniera caldissima nella comunità ebraica di New York, come racconta bene un articolo pubblicato da Shmuel Rosner su Haaretz.
Tareq Mitri: «Il Libano ai libanesi, ci aiutino i Paesi amici»
Il Libano non può permettersi di diventare «uno Stato improbabile, una repubblica precaria»: per questo è così importante che i Paesi europei «amici» del Libano facciano di tutto per «proteggerlo dalle interferenze delle potenze regionali, in particolare Siria e Iran» perché il Libano «con la sua specifica identità di convivenza islamo-cristiana è troppo debole per proteggersi da solo».
Con queste parole, pronunciate a Rimini durante il Meeting per l'amicizia dei popoli, il ministro della Cultura e ministro degli Esteri ad interim del Libano, Tarek Mitri, ha rivolto un pressante appello alla comunità internazionale perché non abbandoni il suo Paese che si appresta, in autunno, all'elezione del capo dello Stato.
Le vie della Diaspora
Il seminario si svolgerà in un albergo circondato da un ampio bosco di castagni, da cui partono numerosi sentieri che si addentrano nel Parco del Gigante. Nell'arco di cinque giorni si susseguiranno momenti di approfondimento culturale, danza, canto, laboratori e proiezioni di film. In questa edizione sarà il tema della diaspora ebraica a fare da filo conduttore.
Il Custode di Terra Santa al Meeting per l’amicizia tra i popoli
Presso l'auditorium centrale della Fiera di Rimini, dove si sta svolgendo in questi giorni il Meeting per l'amicizia tra i popoli 2007, si è tenuto nel pomeriggio di ieri un incontro con il Custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa. Davanti ad una foltissima platea di ascoltatori, il francescano è stato intervistato dal giornalista Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione di Roma. L'incontro con il Custode, che ha invitato tutti i presenti a «fare il proposito» di un viaggio in Terra Santa, è stato suggellato da un lungo, caloroso applauso.