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In bikini a Cafarnao? Un rischio da evitare

06/12/2006  |  Milano
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In bikini a Cafarnao? Un rischio da evitare
Veduta del Lago di Tiberiade. (foto G. Caffulli)

Un percorso per escursionisti permetterà di camminare lungo tutto il perimetro del Lago di Tiberiade e renderà accessibili spiagge e insenature a turisti e bagnanti. La nuova pista pedonale avrà sicuramente il potere di attrarre migliaia di appassionati della natura alla ricerca di refrigerio nella stagione estiva. Il progetto, però, rischia di trasformare anche i luoghi santi di Cafarnao, Tabgha e Magdala in località balneari per gitanti in bikini...Ci auguriamo che le autorità israeliane prendano in esame la questione e mettano in atto tutte le strategie atte ad evitare che i luoghi resi santi della predicazione di Gesù vengano invasi da turisti vocianti e non siano offesi da bagnanti in abbigliamento non consono alla natura e alla spiritualità del luogo.


È di ieri la notizia che il Consiglio nazionale per la pianificazione e l’edilizia (National Council for Planning and Building, Ncpb), un organismo che fa capo al ministero dell’Interno d’Israele e che coordina a livello nazionale le politiche legate allo sviluppo del territorio, ha approvato la costruzione di una strada pedonale che permetterà di percorrere in tutta la sua lunghezza la costa del Lago di Tiberiade (Kinneret, in ebraico).

Si tratta di un progetto che mira alla valorizzazione turistica e ambientale di uno degli scenari naturalistici più suggestivi del Paese, con un patrimonio di flora e fauna che non ha eguali nel Medio Oriente. La passeggiata, che si snoderà per circa 200 chilometri, permetterà di apprezzare angoli suggestivi e di godere di spiagge ancora incontaminate. Una prima tranche di strada pedonale era già stata iniziata due anni fa dalla Società di protezione della natura in Israele. Ma il progetto si era scontrato con tutta una serie di difficoltà legate alle proprietà dei terreni e agli accessi, non ultima quella legata ai finanziamenti. Ora l’approvazione del Ncpb darà il via a finanziamenti e a raccolte fondi anche tra privati (sono in progetto anche nuovi hotel e centri commerciali nella zona attorno a Tiberiade).

Per la legge israeliana il tratto di costa attorno al lago (la stessa cosa vale per il Mediterraneo e il Mar Morto) è di proprietà demaniale e l’accesso alle spiagge deve rimanere libero. La nuova pista pedonale avrà sicuramente il potere di attrarre migliaia di appassionati della natura e di bagnanti alla ricerca di refrigerio nella stagione estiva. E proprio qui si apre il capitolo preoccupante della vicenda.

Sul Lago di Tiberiade sorgono santuari e aree archeologiche di enorme importanza per il cristianesimo: Cafarnao, Tabgha, Magdala… I luoghi dove Gesù di Nazareth ha vissuto e predicato. Queste località si trovano proprio sulla riva del lago di Tiberiade, a poche decine di metri dall’acqua. L’area archeologica di Cafarnao (la sinagoga, la casa di Simon Pietro, il luogo del Primato), il sito di Tabgha (legato al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci), gli scavi di Magdala (la città che ha dato i natali alla Maddalena), potrebbero essere divisi dal Mare di Galilea proprio dalla pista pedonale, che permetterebbe a bagnanti in costume, surfisti ed escursionisti, senza alcun controllo, di sostare nella zona prospiciente all’area sacra. Potrebbe insomma capitare ai pellegrini di partecipare ad una celebrazione nella chiesa di Cafarnao o nella cappella del Primato, mentre a pochi metri, sulla spiaggia, si consuma il rito profano dei bagni estivi.

Ci auguriamo che le autorità israeliane prendano in esame la questione, che trovino una soluzione e che mettano in atto tutte le strategie per evitare che i luoghi resi santi della predicazione di Gesù vengano invasi da turisti vocianti e non siano offesi da bagnanti in abbigliamento non consono alla natura e alla spiritualità del luogo.

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Ernesto Borghi

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