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La stazione ritrovata

Giampiero Sandionigi
12 settembre 2013
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Nella Città Santa a maggio di quest’anno è tornata a vivere la vecchia stazione ferroviaria, capolinea sudorientale della tratta Jaffa-Gerusalemme. Ora la stazione e le sue pertinenze (3 mila metri quadrati in tutto) sono insieme centro commerciale e polo culturale, un nuovo punto di incontro di gente che va e viene.


Nella Città Santa a maggio di quest’anno è tornata a vivere la vecchia stazione ferroviaria, capolinea sudorientale della tratta Jaffa-Gerusalemme.

L’edificio sorge a sud-ovest del centro storico tra la German Colony e via Hebron (Derech Hevron), l’arteria che conduce verso Betlemme. Costruito in pietra calcarea e secondo i canoni architettonici europei e germanici che si rinvengono anche nella vicina Colonia tedesca, l’edificio era in stato di abbandono dal 1998.

Dopo un intervento di restauro voluto dalla Municipalità di Gerusalemme e dall’Autorità per lo sviluppo di Gerusalemme, d’intesa con le Ferrovie israeliane, ora la stazione e le sue pertinenze (3 mila metri quadrati in tutto) sono di nuovo un punto di incontro di gente che va e viene.

I binari sono quasi del tutto scomparsi e non si prende più il treno. Qui si arriva per fare acquisti, gustare qualche specialità gastronomica, visitare mostre, ascoltare musica, praticare sport. La scommessa è far sì che questo ibrido tra centro commerciale e polo culturale – denominato La Prima Stazione e dotato di un sito Internet che pubblicizza le sue attività – diventi, benché non sia proprio in centro città, un’attrazione anche per le famiglie con bambini.

La linea ferroviaria Jaffa-Gerusalemme fu realizzata da investitori francesi nel periodo ottomano ed inaugurata il 26 settembre 1892. All’epoca il treno rappresentò anche per i pellegrini sbarcati al porto di Jaffa una valida alternativa al più scomodo viaggio di molte ore verso la Città Santa a dorso di cammello o su carri trainati da asini.

Ma la linea ha dovuto fare i conti con mille traversie: durante la Prima guerra mondiale il governo turco la confiscò come proprietà del nemico (francese) e la utilizzò per l’approvvigionamento delle truppe tedesche e ottomane di stanza a Gerusalemme, fino a quando cadde nelle mani degli inglesi guidati dal generale Edmund Allenby. Sotto il mandato britannico (1920-1948) la linea venne potenziata, ma durante la rivolta araba del 1938-39 fu spesso presa di mira da attentati. Durante la seconda guerra mondiale fu adibita ad usi militari.

Sul finire degli anni Sessanta la ferrovia comincia a perdere passeggeri, in concomitanza soprattutto con la creazione della nuova autostrada tra Tel Aviv e Gerusalemme. Così la linea viene sempre più trascurata anche dal punto di vista della regolare manutenzione. Nel 1998 le ferrovie israeliane decidono di sospendere il servizio, che è ripreso nel 2005 lungo il vecchio tracciato. I treni lo coprono in un’ora e mezza, raggiungendo a Gerusalemme la nuova stazione di Malcha, inaugurata nell’aprile 2005 e ancor più periferica.

Nel frattempo, tra mille polemiche, sono in corso i lavori per una nuova linea ad alta velocità. Dovrebbe essere ultimata nel 2017 e consentire ai treni di andare da Tel Aviv a Gerusalemme, o viceversa, in mezz’ora.

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