Babylon
Nassiriya, un’altra strage
Il nome Nassiriya riporta gli italiani al 12 novembre 2003, quando un attentato suicida provocò 50 morti, dei quali 25 italiani, presso la base dei Carabinieri, nel centro della città. La tragedia si ripete.
Dal Bangladesh al Golfo Persico, emigrare a caro prezzo
Torniamo sul tema delle migrazioni provando a guardarlo con occhi diversi dal nostri. Ad esempio quelli dei bangladesi poveri che sognano i Paesi del Golfo. Costi quel che costi.
Tra Libano e Israele nuovi venti di guerra?
Mentre il movimento terrorista dello Stato islamico arretra (sul piano militare) in Iraq e Siria, torna caldo il confine tra Libano e Israele. Con gli Usa saldamente al fianco dello Stato ebraico.
Sudan, perché adesso Al-Bashir è OK
In Yemen nella cornice dell’intervento militare dell’Arabia Saudita e di altri Paesi sunniti, c’è un ruolo anche per mille soldati del Sudan. Il cui leader Omar Al-Bashir, diventato anti-iraniano, ora piace a molti. Anche se...
Israele strizza l’occhio all’Armata Rossa
D'ora in poi il 9 maggio sarà festa nazionale in Israele per ricordare la vittoria sul nazismo. La data scelta coincide con quella festeggiata in Russia. Segno di una relazione speciale tra le due nazioni.
Arabia Saudita, complotti a corte
L’ascesa del principe trentenne Mohammed bin Salman, da poco nominato erede al trono, segnala una volta di più le lotte di potere in corso dentro l'affollata Casa reale dei sauditi.
Libano, il dramma dei profughi siriani
Con 6 milioni e 200 mila abitanti e un milione e mezzo di rifugiati dalla Siria, il Paese dei cedri non ce la fa più. Il peso dei profughi crea una miscela esplosiva. Lo dicono le cronache degli ultimi giorni.
Mosul libera, a spese dei civili
Con una battaglia durata nove mesi, i miliziani dello Stato islamico (Isis) sono stati scacciati da Mousl, che occupavano da tre anni. Riprendere la città è costato assai caro in termini di vite umane.
Canada, fatti gli affari tuoi!
Il caso del blogger Raif Badawi, incarcerato per apostasia, è emblematico dell'atteggiamento dei sauditi. Che non vogliono interlocutori, ma complici.
Quanti migranti per un marine?
I richiedenti asilo che bussano alle porte dell'Occidente sono soprattutto afghani, iracheni e siriani. Nazioni nelle quali i nostri governi hanno portato, o tollerato, guerre nefaste e costose.