«Oltre i muri». Quando il cinema racconta israeliani e palestinesi
La cultura israeliana e quella palestinese attraverso il cinema sembrano poter dialogare più di quanto non facciano, apparentemente, sul versante sociale e politico. Il cinema è l'ultima frontiera di un incontro impossibile oppure il luogo dentro il quale gli opposti trovano un denominatore comune, un germoglio di intesa?È la domanda che accompagna la rassegna cinematografica «Oltre i muri», in programma nel capoluogo lombardo a fine settembre. Quindici i film in calendario, accanto a dibattiti e documentari.
Il Centro di Terrasanta
in collaborazione con
l’Ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Milano
il Comune di Milano
e il cinema-teatro Gnomo
presenta la rassegna cinematografica
OLTRE I MURI
Il cinema israeliano, il cinema palestinese, il cinema degli altri quando racconta israeliani e palestinesi. Cinematografie a confronto.
La cultura israeliana e quella palestinese attraverso il cinema sembrano poter dialogare più di quanto non facciano sul piano sociale e politico.
Il cinema è l’ultima frontiera di un incontro impossibile oppure il luogo nel quale gli opposti trovano un denominatore comune e un germoglio di intesa? A partire dal cinema la riflessione si sviluppa a tutto campo nel quadro di un’attualità in costante fibrillazione.
La rassegna include alcune opere realizzate da autori che non sono né israeliani né palestinesi, ma hanno puntato, con competenza, umiltà e uno sguardo più distaccato, l’obiettivo sui medesimi temi.
Martedì 26 settembre
18.00 – Il muro (Mur, Francia/Israele 2004, 100′, 35mm) di Simone Bitton.
Nata in Marocco da genitori israeliti, la Bitton rivendica la natura meticcia (insieme araba ed ebrea) della propria cultura, come presupposto per il superamento di ogni divisione, di cui il Muro rappresenta l’emblema, oltre che il segno di una sconfitta della civiltà.
20.00 – Ticket to Jerusalem (Ticket to Jerusalem, Olanda/Palestina 2002, 90′, 35mm) di Rashid Masharawi.
Il proiezionista ambulante palestinese Jaber sfida divieti, difficoltà e fatiche di ogni genere per portare i suoi vecchi film tra i profughi e nei quartieri popolari. Un inno al cinema e alla vita.
22.00 – Free Zone (Free Zone, Israele/Usa 2005, 97′, 35mm) di Amos Gitai.
L’ultimo film del più importante cineasta israeliano di oggi, interpretato da attrici del calibro di Carmen Maura e Natalie Portman, è un road movie dell’anima, in cui si incrociano i destini di tre donne.
Mercoledì 27 settembre
18.00 – L’amante perduto (Italia/Francia/Gran Bretagna 1999, 98′, 35mm) di Roberto Faenza.
Faenza alle prese con il bel romanzo di Abraham B. Yeoshua, L’amante, ci racconta Israele attraverso l’incrocio di due vicende sentimentali. Adattamento dello stesso regista e di Sandro Petraglia.
19.45 – Private (Italia 2004, 90′, 35 mm) di Saverio Costanzo.
Straordinario esordio alla regia di Saverio Costanzo in una storia claustrofobica, che vede protagonista Mohammad, un professore di inglese che vive con la famiglia nei Territori. L’uomo non accetta di andarsene e si ritrova con in militari israeliani in casa…
21.30 – Sopralluoghi in Palestina (Italia 1963, 52′, 16mm) di Pier Paolo Pasolini.
Il viaggio in Palestina di Pier Paolo Pasolini, nel 1963, voluto dal produttore Alfredo Bini alla ricerca delle locations adatte per il Vangelo secondo Matteo,poi girato a Matera e in altri luoghi del nostro Sud.
22.30 – L’aquilone (Le cerf volant, Libano/Francia 2003, 80′, dvd, v.o. sottotitolata in italiano) di Randa Chahal Sabbag
La storia di Lamia, che vive in un villaggio libanese alla frontiera con Israele, in cui le famiglie divise dal confine recintato sono costrette a parlarsi col megafono. Una bellissima storia d’amore e di libertà negata.
Giovedì 28 settembre
18.00 – Kippur (Kippur, Israele/Ita/Fra 2000, 123′, 35mm) di Amos Gitai.
La guerra secondo Gitai: fango, sudore, sangue, morte; senza nessuna gloria, senza senso. Un piccolo capolavoro.
20.15 – Tavola rotonda – Israele, Palestina: due culture a confronto
Giuseppe Caffulli, direttore di Terrasanta
Intervengono:
Mohammad Bakri, attore e regista
Iman Sabbah, giornalista di RaiNews24
Menahem Ganz, inviato di Maariv
22.00 – Paradise Now (Paradise Now, Palestina/Germania/Olanda 2005, 90′, 35mm) di Hany Abu-Assad.
Said e Khaled, due amici residenti in un campo profughi nei dintorni di Nabuz, vengono invece prescelti per un’azione kamikaze da compiere a Tel Aviv. Dal cinema palestinese un documento eccezionale per scelta tematica, forza espressiva e impatto visivo.
Venerdì 29 settembre
18.00 – Kadosh (Kadosh, Israele/Francia/Italia 1999, 116′, 35mm) di Amos Gitai.
Attraverso due vicende di disgregazione familiare, ambientate nel quartiere ortodosso di Gerusalemme, Mea Sharim, Gitai descrive un mondo di costrizione e soprusi incuneato nella modernità, con esattezza documentaristica, ma con ampio respiro metaforico.
20.15 – La sposa siriana (The Syrian Bride, Israele/Francia/Germania 2004, 97′, 35mm) di Eran Riklis.
Regia israeliana e sceneggiatura palestinese per un gioellino delicato e ironico passato quasi inosservato. Racconta di Mona, giovane drusa del Golan, che sarà costretta ad abbandonare la famiglia in virtù del suo imminente matrimonio con un cantante di Damasco.
22.00 – Nozze in Galilea (Urs Fil-galil, Palestina/Belgio 1988, 113′, dvd) di Michel Kleifi.
In seguito a manifestazioni di protesta contro gli occupanti israeliani sorte in un villaggio arabo della Galilea, il governatore militare ha proclamato la legge marziale. Ma Mutkar Abou Adel, il capo-villaggio, si fa un punto d’onore di celebrare con solennità, secondo la tradizione, le imminenti nozze del figlio.
Sabato 30 settembre
10.30 – Sopralluoghi in Palestina – replica
11.30-13.00 * Proiezione materiali dell’archivio storico del Centro di Terrasanta (anni ’40-’60, 80′ circa, 16 mm)
16.00 – Intervento divino (Yadon Ilaheyya, Palestina/Francia/Germania, 92′, 35 mm) di Elia Suleiman.
Vita quotidiana a Gerusalemme e Ramallah. Sofferenza, morte, divisione, ma anche, e soprattutto, passione per la vita. E c’è pure spazio per l’amore…
18.00 – Terra promessa (Promised Land, Israele/Francia/Gran Bretagna 88′, 35mm) di Amos Gitai.
Donne dell’Est europeo schiavizzate e fatte prostituire in Israele. Una pagina misconosciuta della recente storia israeliana.
20.00 – Paradise Now – replica.
22.00 – Camminando sull’acqua (Walk on Water, Israele 2004, 104′, 35mm) di Eytan Fox.
Storia dell’amicizia che nasce tra il nipote di un criminale nazista e l’agente del Mossad incaricato di scovare quest’ultimo. Dedicato da Fox alla madre, israeliana progressista che si è battuta per la causa palestinese, morta durante le riprese del film.
Domenica 1 ottobre
17.00 – Sopralluoghi in Palestina – replica
18.00 – Intervento divino – replica
20.00 – Free Zone – replica
22.00 – Private – replica
Il coordinamento dell’iniziativa è di Giuseppe Caffulli.
La direzione artistica di Enrico Danesi.
Il cinema-teatro Gnomo, sede della rassegna, è situato a Milano in via Lanzone, 30/A (vicolo Sant’Agostino) – tel. 02.80.41.25
Consigliamo di raggiungerlo con i mezzi pubblici. La fermata della metropolitana più vicina è S. Ambrogio, sulla linea verde (MM2). Mezzi di superficie: 94, 50, 58, 14, 2
L’ingresso è consentito solo con tessera (acquistabile alla cassa a 2,60 euro) + prezzo del biglietto:
4,10 euro – valido per tutte le proiezioni della giornata
2,60 euro – ridotto