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Ancora provocazioni nel quartiere cristiano di Gerusalemme vecchia

Terrasanta.net
27 gennaio 2023
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Ancora provocazioni nel quartiere cristiano di Gerusalemme vecchia
La tranquilla via del quartiere cristiano di Gerusalemme, teatro delle provocazioni della sera del 26 gennaio 2023, in uno scatto di poche settimane prima. (foto Jamal Awad/Flash90)

Un comunicato diffuso quest'oggi dall'Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa denuncia nuove azioni violente e intimidatorie da parte di giovani estremisti ebrei nel quartiere cristiano della Città Santa, la sera del 26 gennaio 2023.


(g.s.) – Questa mattina, 27 gennaio 2023, l’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa ha nuovamente denunciato atti di intolleranza violenta da parte di estremisti ebrei nel quartiere cristiano di Gerusalemme vecchia.

Il comunicato dei capi religiosi dei cattolici di Terra Santa si apre con una sommaria descrizione dei fatti: «La scorsa notte, un folto gruppo di coloni israeliani, con bandiere, canti e grida, è entrato da Porta Nuova. Alcuni turisti seduti in un ristorante, si godevano l’atmosfera tranquilla del quartiere, quando improvvisamente il gruppo ha iniziato a molestarli, a distruggere sedie e tavoli dei negozi e degli altri ristoranti che vi si trovano. Questa violenza ingiustificata ha seminato terrore tra i negozianti, i residenti e i visitatori del quartiere cristiano. La calma è tornata solo un’ora dopo, quando è arrivata la polizia e ha portato via gli aggressori».

Video girato da uno dei presenti ai disordini presso Porta Nuova a Gerusalemme il 26 gennaio 2023.

Anche se il comunicato degli ecclesiastici cattolici non ne fa menzione, sembra che i giovanissimi facinorosi si possano collegare al gruppo di attivisti di destra che ieri sera, 26 gennaio – come ogni giovedì negli ultimi due mesi –, ha tentato di raggiungere la Porta di Damasco con intenti provocatori nei confronti degli arabi che abitano nel quartiere musulmano o lo frequentano. Stavolta, su disposizioni del governo, la polizia si è schierata ad impedire la marcia, per non esasperare la tensione già alta dopo che nove palestinesi erano rimasti uccisi la notte precedente in un’operazione antiterrorismo dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.

L’organizzatore di queste manifestazioni è Baruch Marzel, fondatore del partito di estrema destra Otzma Yehudit (Potere ebraico), il cui leader è oggi Itamar Ben-Gvir, da neppure un mese ministro della Sicurezza nazionale. Questa mattina – riferisce il quotidiano israeliano in lingua inglese The Jerusalem Post – Marzel ha protestato per la decisione del governo di impedire la marcia settimanale, attribuendola all’intervento diretto del primo ministro Benjamin Netanyahu, contro il quale si è scagliato pubblicamente.

Senza scendere su questo terreno scivolosamente politico, il comunicato degli Ordinari cattolici di Terra Santa resta sul piano dei diritti e della civile convivenza, lamentando che quello di ieri sera a Porta Nuova «è solo l’ultimo di una serie di episodi di violenza religiosa che sta colpendo i simboli della comunità cristiana e non solo».

«A nome dell’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa – termina la dichiarazione –, condanniamo tali attacchi ed esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza nella Città Santa. L’episodio è avvenuto nella via che conduce al Santo Sepolcro, il luogo cristiano più sacro al mondo, e nel Quartiere Cristiano che ospita numerosi monasteri e molte chiese. È necessario che le autorità politiche e religiose, assumendosi le proprie responsabilità, si adoperino per riportare a maggiore serenità la vita civile e religiosa della città. Chiediamo alle forze dell’ordine di applicare le giuste sanzioni ai responsabili, al fine di impedire il ripetersi di tali atti insensati. Gerusalemme deve rimanere la patria dei credenti di tutte le fedi e non ostaggio di gruppi radicali».

Una manifestazione pacifica dei cristiani di Gerusalemme, per rendere ancora più esplicito il loro disagio, era stata convocata per le 18:00 del 28 gennaio, proprio a Porta Nuova. Il raduno è stato però annullato la mattina del 28 gennaio, dopo il tragico attentato della sera prima nella sinagoga di Neve Yaakov, a Gerusalemme Est. L’atto terroristico ha causato alcuni feriti e otto morti, incluso l’assassino, colpito dalla polizia in un conflitto a fuoco mentre fuggiva. Nella mattinata del 28 gennaio, a Silwan, un’altra zona di Gerusalemme a sud-est della città murata, un tredicenne palestinese ha sparato su due persone, padre e figlio ebrei, ferendole seriamente. A sua volta, l’adolescente è stato ferito dagli stessi aggrediti, che erano armati, ed è stato arrestato.

Ultimo aggiornamento: 29/01/2023 12:54

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