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Gli abitanti di Gerusalemme e il volontariato

11/03/2010  |  Milano
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Gli abitanti di Gerusalemme e il volontariato
Una trafficata via di Gerusalemme. (foto M. Gottardo)

I cittadini di Gerusalemme primeggiano in attività di volontariato. Senza contare le molte forme di aiuto informale presenti in città, si calcola che più di 40 mila persone nella Città Santa si dedichino ufficialmente al volontariato. Persone di età, religione e stato sociale diverse. Si calcola che nel 2008 il 17 per cento degli israeliani dai 26 ai 30 anni svolgesse attività di volontariato. Analoga percentuale riguarda i cittadini dai 51 ai 60 anni. Mentre per gli over 60 sale al 25 per cento.


(c.g.) – I cittadini di Gerusalemme primeggiano in attività di volontariato. Senza contare le molte forme di aiuto informale presenti in città, si calcola che più di 40 mila persone nella Città Santa si dedichino ufficialmente al volontariato. Persone di età, religione e stato sociale diverse.

A Gerusalemme il Comune conta su di un ufficio specializzato che assiste aspiranti volontari, ne ascolta le motivazioni e li mette in contatto con le associazioni esistenti. Secondo l’Istituto di Gerusalemme per gli studi israelitici, 9.300 gerosolimitani sono volontari nell’esercito e nella protezione civile, 5.500 nell’assistenza sanitaria, 3.000 nell’aiuto ai disabili, 2.600 nelle mense dei poveri, 1.200 nell’aiuto alle famiglie e ai giovani, 800 nell’educazione. L’Università di Gerusalemme propone ai suoi studenti ogni tipo di volontariato, tra l’altro visite agli anziani e la collaborazione don lo staff dello «Zoo Biblico» della città.

Nel 2008 il 17 per cento degli israeliani dai 26 ai 30 anni svolgeva attività di volontariato. La stessa percentuale riguarda i cittadini dai 51 ai 60 anni, mentre per gli ultrasessantenni sale al 25 per cento. L’attività di volontariato è abbracciata con entusiasmo da ebrei tradizionalisti (il 33 per cento di loro dice di fare volontariato) e da laici (49 per cento). Mentre solo una piccola fetta di ultraortodossi è registrata in associazioni ufficiali (3 per cento) pur svolgendo spesso attività informali in modo volontaristico all’interno della propria comunità.

Secondo l’Ufficio centrale di statistica israeliano nel 2007 il 40,6 per cento della popolazione israeliana svolgeva più di dieci ore di volontariato al mese, mentre solo il 22 per cento sosteneva di aver avuto esperienze sporadiche.

La più grande associazione di volontariato israeliana si chiama Yad Sarah e si occupa di assistenza domiciliare a famiglie di malati, disabili e persone anziane. L’associazione, fondata oltre 30 anni fa, conta 6mila volontari e ha la sua sede centrale a Gerusalemme e 103 sedi periferiche in tutto il Paese, realizzando interventi che tra l’altro portano un risparmio economico per lo stato in ospedalizzazioni evitate di almeno 320 milioni di dollari all’anno. Si calcola che una famiglia su due, in Israele, si sia giovata almeno una volta dell’aiuto di Yad Sarah e che ogni anno l’associazione aiuti almeno 380 mila israeliani. Una caratteristica interessante dell’associazione è il fatto che molti volontari sono anziani portatori di una leggera disabilità o con qualche difficoltà. All’interno dell’associazione possono svolgere un’attività di volontariato che, valorizzandoli, è essa stessa terapeutica.

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