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Per un dialogo non ingenuo

Terrasanta.net
22 maggio 2017
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Per un dialogo non ingenuo

Se l’appartenenza etnico-religiosa li distingue, lega i tre co-autori di questo libro la voglia di non buttare alle ortiche il dialogo franco tra culture e tra credenti. A partire dalle proprie esperienze personali.


(g.s.) – Un dato accomuna i tre co-autori di questo volume: insegnano arabo in università. Per il resto li “divide” l’appartenenza etnico-religiosa e li lega la voglia di non buttare alle ortiche il dialogo franco tra culture e tra credenti.

Scrive Paolo Branca che quando si tratta di dialogo interreligioso e interculturale «troppa retorica ha compromesso una spassionata trattazione dell’argomento. Si è passati quasi automaticamente da muri apparentemente impenetrabili a troppo facili “vogliamoci bene” a poco prezzo. Parlare in modo “diverso” di quel che sovente si riduce a un tormentone scontato può aiutare ad avventurarsi nel viaggio arduo e complesso di un possibile riavvicinamento. Secoli di conflitti e incomprensioni sembrano opporsi a tale prospettiva, aggravata dalla recente crisi identitaria che pare spingerci fatalmente su posizioni antagoniste. Eppure la realtà è già “oltre”, almeno per alcuni che osano parlarne con schiettezza e senso di responsabilità. Non son tutte rose e fiori, ma neppure catastrofi apocalittiche».

Gli autori occupano le pagine di questo libro in modo ineguale. Mentre Branca occupa poche pagine e rimane più su un piano speculativo, gli altri due professori adottano il genere letterario autobiografico: Myrna Chayo elenca, con grande intensità, le personali sofferenze nel patire il diffuso antisemitismo, che si annida in ogni ambiente – chiosa lei – inclusi i più acculturati. Chayo non tace, tuttavia, le gioie per i passi avanti compiuti, negli ultimi decenni, anche da parte delle Chiese nel superamento del secolare anti-giudaismo.

Moulay Zidane El Amrani parte dell’incontro dell’agosto 1985 tra papa Giovanni Paolo II e 80 mila giovani cristiani e musulmani – tra i quali anche lui – nello stadio di Casablanca, in Marocco. Un concetto espresso dal papa santo gli rimase in mente e lui lo riassume così: «Nella relazione le culture possono diventare dei muri. Chi cerca la cultura trova l’ostacolo, ma chi cerca l’essere umano trova la possibilità di dialogo». Muovendo da lì El Amrani prova a confutare alcuni pregiudizi disinformati partendo dai fatti.


Myrna Chayo – Paolo Branca – Moulay Zidane El Amrani
Nati da Abramo
Un’ebrea, un cristiano e un musulmano:
dalla conoscenza al dialogo
Marietti 1820, Genova 2017
pp. 156 – 14,00 euro

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