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A Bologna il congedo da fra Giuseppe Ferrari

Terrasanta.net
25 settembre 2022
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A Bologna il congedo da fra Giuseppe Ferrari
Fra Giuseppe Ferrari ofm (1952-2022)

Venerdì 23 settembre 2022 nella basilica di Sant'Antonio di Padova, a Bologna, si sono svolte le esequie di fra Giuseppe Ferrari. Una prima occasione per ripercorrerne la biografia e rendere grazie.


(g.s.) – Numerosi confratelli frati, sorelle clarisse, collaboratori e amici laici si sono raccolti nel pomeriggio del 23 settembre scorso nella basilica di Sant’Antonio di Padova a Bologna per congedarsi dalle spoglie mortali di fra Giuseppe Ferrari, che negli ultimi dodici anni è stato delegato del Custode di Terra Santa in Italia, nonché presidente della Fondazione Terra Santa e delle edizioni che ad essa fanno capo.

La Messa funebre è stata presieduta dal vicario custodiale, fra Ibrahim Faltas. Tra i concelebranti fra Federico Righetti, vicario della provincia religiosa dei frati minori dell’Italia settentrionale (a cui apparteneva fra Giuseppe), il ministro provinciale dei frati minori dell’Umbria, fra Francesco Piloni, e don Alfredo Pizzuto – canonico onorario della basilica del Santo Sepolcro – in rappresentanza del patriarca latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, confratello e amico di lunga data del defunto.

All’inizio delle esequie sono state ricordate – come in un articolato curriculum vitae – le tappe principali e i servizi resi da fra Giuseppe alla Chiesa e all’Ordine dei Frati minori, nelle cui scuole vocazionali entrò da ragazzino, ancor prima degli studi liceali.

Nell’omelia due aspetti salienti

Nella liturgia della Parola è stata proclamata come prima lettura la parte finale del capitolo 8 della Lettera ai Romani (… «Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?»…) e il brano evangelico che segue le Beatitudini nel capitolo 6 del Vangelo secondo Luca (… «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio»…).

Nell’omelia, fra Francesco Marchesi, ha detto di aver scelto proprio quei brani della Sacra Scrittura per sottolineare due aspetti della personalità di fra Giuseppe Ferrari: la fedeltà e la generosità.

«Padre Giuseppe – ha sottolineato il predicatore – è stato fedele alla vocazione ricevuta di frate minore e di sacerdote, anche nelle situazioni di difficoltà che non mancano mai nella vita. Chiamato dal Signore sin da piccolo, ha seguito l’iter formativo con impegno ma senza apprensione, come farà poi in tutta la vita nei molteplici e grandi impegni che gli saranno affidati».

Padre Marchesi ne ha menzionati solo alcuni: l’attività di predicatore nelle missioni al popolo, mentre si trovava, come frate guardiano – per 9 anni – a Villa Verucchio (Rimini), in uno dei conventi più antichi dell’Ordine, fondato dallo stesso san Francesco d’Assisi; la responsabilità di maestro dei postulanti (già a trent’anni); il ministero di assistente spirituale delle clarisse; l’elezione prima a vicario e poi a ministro provinciale dei frati minori dell’Emilia Romagna (provincia confluita nel 2016 in quella di Sant’Antonio di Padova che si estende su tutta l’Italia settentrionale). Per non dire dell’impegno come commissario di Terra Santa dell’Emilia Romagna e, in periodi diversi, di visitatore generale in varie province dei frati minori (a Napoli, in Brasile e in Umbria).

«La fedeltà dimostrata da padre Giuseppe in ogni frangente ci dimostra che come Gesù è fedele al suo amore verso di noi, così noi possiamo essere fedeli nella nostra risposta al suo amore ed riversare l’amore che continuamente riceviamo nel rapporto con gli altri e in tutto quello che facciamo», ha sottolineato il confratello.

Una fedeltà, ha soggiunto fra Marchesi, che «in padre Giuseppe si è espressa nella chiarezza e nella trasparenza, nell’amore per la verità; nel chiamare le cose con il loro nome; nel coraggio di compiere scelte che riteneva giuste, anche se sapeva che gli avrebbero procurato incomprensioni da parte di alcuni fratelli e che padre Giuseppe ha accettato con spirito di fede».

«Non possiamo dimenticare, poi, il suo amore per la bellezza, l’arte e la cultura»

Fra Giuseppe era anche – ha soggiunto fra Marchesi – molto generoso, un “vero signore”, pur restando sempre un semplice frate. «La sua generosità si esprimeva anzitutto nell’attenzione alle persone; nella fiducia verso le persone; nel saperle valorizzare e stimolare perché dessero il meglio di sé; nella delicatezza nei rapporti».

«Padre Giuseppe – ha concluso il concelebrante – dava senza aspettarsi il contraccambio e ora sicuramente il Signore gli versa la sua misura traboccante perché padre Giuseppe nella sua vita ha sempre dato, pur non avendo niente. Provato dalla malattia, non si è mai risparmiato nel mettersi a servizio dei fratelli. Siamo convinti che ora sarà avvolto nell’infinita luce del Signore».

Il cordoglio della Custodia di Terra Santa

Anche fra Ibrahim Faltas, prima di concludere il funerale, ha voluto esprimere il cordoglio e il rammarico della Custodia di Terra Santa per la grande perdita. Fra Ferrari – ha detto il vicario – era un amico e un punto di riferimento per molti frati che a lui si rivolgevano per consigli.

Tra i fedeli presenti nella basilica bolognese anche buona parte del personale della Fondazione Terra Santa, che cinque mesi fa aveva già affidato al Signore fra Giorgio Vigna, venuto meno a Gerusalemme dopo lunga malattia. Il frate valdostano dal 2004, e per alcuni anni, aveva accompagnato i primi passi delle Edizioni Terra Santa.

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