Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

I sauditi provano a seminare pioggia

Laura Silvia Battaglia
17 agosto 2021
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile

Il Centro nazionale di meteorologia saudita ha lanciato un progetto di inseminazione delle nuvole per produrre acqua che soddisfi il fabbisogno del Paese, notoriamente desertico e arido.


L’Arabia Saudita è in corsa per diventare il leader mondiale nella produzione di pioggia artificiale. E, visti gli effetti del cambiamento climatico, questo primato potrebbe valerle molto. Il Centro nazionale di meteorologia (Ncm) saudita ha appena annunciato di avere avviato un progetto di inseminazione delle nuvole, che rientra tra gli obiettivi di ricerca scientifica nel Regno: trovare nuove fonti d’acqua per abbeverare il Paese, notoriamente desertico.

Il programma di pioggia artificiale partirà in via sperimentale nelle regioni meridionali di Asir e Al-Baha e, se funzionerà, il brevetto sarà applicabile ovunque nel mondo. Yasser Jalal, direttore generale del dipartimento di ricerca, sviluppo e innovazione di Ncm, afferma che l’inseminazione delle nuvole è una delle tecniche di successo per modificare il clima, disperdendo nell’aria materiali organici rispettosi dell’ambiente come neve secca o cloruro di sodio. La tecnica di inseminazione delle nubi mira a modificare la quantità o il tipo di precipitazioni che cadono dal cielo, disperdendo nell’aria sostanze che fungono da condensatori delle nuvole o da stimolatori di nuclei di ghiaccio, alterando i processi microfisici all’interno della nuvola. «I materiali utilizzati nella tecnologia dipendono dai tipi di nuvole e colpiscono aree mirate dell’atmosfera dove si formano nuvole calde o fredde», spiega Jalal. Il ministero saudita dell’Ambiente, dell’Acqua e dell’Agricoltura spiega ancora più nel dettaglio come funziona il progetto: l’inseminazione di alcuni tipi di nuvole comporta il volo di aerei leggeri alla base delle nuvole stesse e il lancio di razzi contenenti cloruro di potassio, cloruro di sodio e magnesio. La miscela incoraggerebbe il vapore acqueo di cui sono costituite le nuvole a formare goccioline abbastanza pesanti da cadere sotto forma di pioggia.

Il direttore del dipartimento nazionale di meteorologia saudita sostiene che, utilizzando la tecnologia a basso costo, il Regno sarà in grado di aumentare le riserve idriche nelle dighe e nelle falde acquifere, e migliorare la propria sicurezza idrica. Il progetto d’inseminazione delle nuvole mira infatti a potenziare le riserve idriche del Regno alla luce della scarsità di precipitazioni, che ormai non superano i 100 millilitri l’anno, e contribuirà in modo significativo ad aumentare il tasso di precipitazioni dal 5 al 20 percento in futuro.

In uno dei Paesi più colpiti dalla siccità, sprovvisto com’è di bacini idrici permanenti, come fiumi e laghi, il progetto era stato già approvato dal governo saudita nel febbraio 2020, con l’obiettivo di aumentare fino a un quinto il livello attuale di precipitazioni.

Colorexploring
Barbara Marziali, Sandra Marziali

Colorexploring

Il metodo per conoscere se stessi e illuminare i lati oscuri della vita
«Voi chi dite che io sia?»
Francesco Patton

«Voi chi dite che io sia?»

In cammino con Pietro sulle orme di Gesù
Seguire Gesù
Matteo Crimella

Seguire Gesù

Sette meditazioni sul Vangelo di Luca
Semi di fraternità
Massimo Fusarelli

Semi di fraternità

Con Francesco nelle sfide del nostro tempo