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Dimane, “Castel Gandolfo” libanese

Carlo Giorgi
3 maggio 2013
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Dimane, “Castel Gandolfo” libanese
L'edificio che a Dimane funge da residenza estiva del patriarca maronita.

La valle di Qadisha non è solo uno dei luoghi più belli del Libano. È anche la regione più importante per la storia dei cristiani maroniti, che vi si rifugiarono nel VII secolo per sottrarsi all’invasione musulmana del Paese e continuare a vivere liberamente secondo la propria religione. Non è un caso, quindi, che proprio qui, a Dimane, sorga la residenza estiva del patriarca maronita.


La valle di Qadisha non è solo uno dei luoghi più belli del Libano. È anche la regione forse più importante per la storia dei cristiani maroniti: proprio nella parte superiore di questa valle stretta e impervia, infatti, i cristiani trovarono scampo fin dal VII secolo, per sfuggire all’invasione musulmana del Paese e per poter continuare a vivere liberamente secondo la propria religione. La loro resistenza, aiutata anche dalle caratteristiche geomorfologiche della valle, fu eroica e contribuì in modo fondamentale a dare continuità alla presenza cristiana nella regione. Il distretto di Bsharre, la cittadina più popolosa della valle, conta un certo numero di villaggi di montagna, costruiti ben oltre i mille metri di altezza, affacciati su una gola spettacolare e incastonati ai piedi di vette spesso innevate. Qui, al posto dei minareti, si vedono quasi solo campanili dominati da croci; le pendici della valle sono disseminate di monasteri e da antiche grotte di eremiti (qualcuna ancora abitata). È il cuore del Libano cristiano. Proprio nella valle di Qadisha, in particolare nel villaggio di Dimane, sorge la residenza estiva del patriarcato, che alcuni definiscono la «Castel Gandolfo» della Chiesa maronita.

Il villaggio di Dimane si raggiunge facilmente, trovandosi a 100 chilometri a Beirut e a 30 dalla città marittima di Tripoli. È qui che il patriarca Bechara Rai trascorre i mesi più caldi dell’anno. Il sito, un grande complesso composto dall’abitazione del patriarca e da una chiesa imponente, risale al 1822, anno in cui la residenza estiva del patriarca viene spostata qui dal vicino monastero di Qannoubine. La chiesa di Dimane vale una visita anche per gli affreschi che ne decorano l’interno. Negli anni Trenta del secolo scorso, infatti, qui lavorò uno dei più importanti pittori libanesi: Saliba Doueihy. Gli affreschi della chiesa di Dimane vennero realizzati dal pittore poco più che ventenne, di ritorno dalla Scuola nazionale superiore di belle arti di Parigi. Essendo nato e cresciuto a Ehden, un paesino della valle, scelse di affrescare in modo fedele al vero, sulle pareti della chiesa, il paesaggio dell’intera Qadisha: vette, villaggi, torrenti, monasteri. Un inno alla bellezza del creato ma anche al luogo concreto che ha garantito per secoli la sopravvivenza dei maroniti. 

Nei dintorni di Dimane ci sono molte bellezze naturali: ad esempio le grotte di Jamajem e  boschi di querce e cedri.

Da qui partono diversi sentieri. Uno di questi conduce a fondo valle e percorrerlo può essere interessante per rendersi conto delle fatiche con le quali hanno convissuto a lungo i cristiani del Libano.

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