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Striscia di Gaza, 2013 senza maratona

Terrasanta.net
6 marzo 2013
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Striscia di Gaza, 2013 senza maratona
Alcune partecipanti all'edizione della maratona di Gaza del 2012. (foto Unrwa)

L’Agenzia Onu per l’assistenza ai rifugiati palestinesi (Unrwa) ha cancellato la maratona che stava organizzando per il prossimo 10 aprile a Gaza, dopo che gli amministratori di Hamas, che governano la Striscia, hanno imposto che alla competizione non partecipassero le donne.


(Milano/c.g.) – L’Agenzia Onu per l’assistenza ai rifugiati palestinesi (Unrwa) ha cancellato la maratona che stava organizzando per il prossimo 10 aprile a Gaza, dopo che gli amministratori di Hamas, che governano la Striscia, hanno imposto che alla competizione non partecipassero le donne. Una dichiarazione dell’Agenzia recita che «la decisione segue alcuni incontri avuti con le autorità di Gaza che hanno preteso che le donne non potessero prender parte alla gara».

Se si fosse svolta, si sarebbe trattato della terza edizione della maratona di Gaza, dopo quella del 2011 e del 2012. Il primo marzo 2012 i partecipanti furono 2.200, di cui 500 adulti professionisti e appassionati della corsa. Tra gli altri parteciparono anche Nader Al Masri e Bahaa al Farra, due atleti olimpici palestinesi.

La maratona dell’Unrwa, organizzata a scopo benefico, dovrebbe servire a finanziare i campi estivi per i ragazzi di Gaza. L’estate prossima dovrebbero essere 110 mila i bambini e ragazzi della Striscia coinvolti in attività ricreative: settimane di gioco e svago in cui poter in qualche modo uscire dalla soffocante normalità dell’isolamento nel quale vivono gli abitanti della Striscia. L’Unrwa ha spiegato che gli ospiti internazionali che si erano già iscritti alla maratona «saranno comunque i benvenuti a Gaza e potranno partecipare a un programma alternativo che verrà definito il più presto possibile».

Il divieto di correre la maratona si ascrive alla decisa impronta «moralista» del governo di Hamas. Tra i molti bizzarri divieti in cui si sono prodotti i governanti, c’è ad esempio, dal 2009 il divieto imposto alle donne di essere trasportate come passeggere sulle moto; oppure sempre per le donne dal 2010 il divieto di fumare in pubblico; e agli uomini dal 2010 la proibizione di lavorare come parrucchieri per signora.

«Oggi è un gran giorno per Gaza per chi vive a Gaza – aveva detto lo scorso anno, nel giorno della maratona, Adnan Abu Hasna, portavoce dell’Unwra –, stiamo dicendo al mondo che Gaza è come Gerusalemme, Tel Aviv e Il Cairo e che anche qui è possibile organizzare una grande manifestazione come questa». Sembra che con la sua ultima decisione l’Unwra stia dicendo al mondo che non è più così.

Intanto, pochi giorni fa (il primo marzo) a Gerusalemme si è corsa la terza maratona della città. Anche in questo caso la competizione – che si è svolta regolarmente – è stata però l’occasione di alcune polemiche, pur di diversa natura. Da parte palestinese, infatti, è stato lanciato l’appello al boicottaggio – rivolto ai partecipanti internazionali – perché il suo percorso attraversava anche Gerusalemme Est. Dal punto di vista palestinese questo sarebbe stato un altro modo di Israele per riaffermare il suo pieno controllo anche sui quartieri orientali (considerati parte dei Territori Palestinesi occupati). Da parte sua, il portavoce della municipalità di Gerusalemme ha invece ribattuto che la maratona è un «simbolo di coesistenza».

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