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Quando i figli di Israele danzano

Terrasanta.net
12 agosto 2012
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Dottore in Teologia ecumenica e docente di Giudaismo presso vari atenei italiani, Elena Lea Bartolini De Angeli si dedica da anni ad approfondire il tema della coreutica ebraica. In questo libro ci offre un saggio di tutto rispetto, destinato a riscontrare apprezzamento tra un pubblico di lettori interessati alla materia, ma capace di catturare l’attenzione anche di chi si appassioni più in generale alla cultura dei figli di Israele.


(g.s.) – Una copertina graficamente modesta fa velo a un saggio di tutto rispetto, destinato a riscontrare particolare apprezzamento tra un pubblico di lettori interessati alla materia delle danze popolari ebraiche e israeliane, ma capace di catturare l’attenzione anche di chi si appassioni più in generale alla cultura dei figli di Israele, specialmente dal sorgere del movimento sionista ai giorni nostri.

Da anni l’Autrice – dottore in Teologia ecumenica e docente di Giudaismo presso vari atenei italiani, oltre che curatrice della rubrica «Judaica» sul nostro bimestrale Terrasanta – si dedica ad approfondire il tema della coreutica ebraica, anche nel quadro della sua collaborazione con la compagnia (e centro culturale) Terra di danza, di Reggio Emilia.

In apertura, il volume cerca di rispondere all’interrogativo fondamentale già proposto nel titolo, che è poi un rielaborare l’ampia questione del rapporto tra Israele, intesa come entità socio-statuale a noi contemporanea, ed ebraismo della diaspora. In che modo il patrimonio culturale di quest’ultimo confluisce, per esservi rielaborato, in quello dell’ebraismo israeliano? E in che misura questo si distanzia da quello?

Oltre che fornire la sua risposta, l’Autrice prospetta una rapida carrellata delle principali danze popolari israeliane, che inizialmente si annidarono nei kibbutz – dove venivano eseguite quelle importate dai pionieri askenaziti – e che successivamente sono state sviluppate in gran parte, anche se non esclusivamente, da coreografe donne.

Pregevoli e utili, in vista di ulteriori approfondimenti personali del lettore, l’apparato di note e la bibliografia, che include anche un breve elenco di siti web.

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