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A Madaba il Papa nel cantiere del nascente ateneo cattolico

08/05/2009  |  Amman
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A Madaba il Papa nel cantiere del nascente ateneo cattolico
Fra Rachid Mistrih, francescano delle Custodia di Terra Santa e direttore del Terra Sancta College di Amman.

Benedetto XVI si reca il 9 maggio nella città di Madaba, dove vivono da sempre molti cristiani. E qui benedice i lavori di costruzione, iniziati circa dieci mesi fa, della prima università cattolica della Giordania. L'Università di Madaba, voluta da Papa Giovanni Paolo II, trova finalmente un compimento con il suo successore. E promette di dare una risposta umana e accademica a molti studenti, non solo cristiani.


Il «Papa professore» si ritaglia, nel pellegrinaggio in Terra Santa, un intervallo accademico: infatti, sceso dal Monte Nebo, prima di recarsi alla moschea Re Hussein Bin Talal, di Amman, Benedetto XVI si reca il 9 maggio nella città di Madaba, dove vivono da sempre molti cristiani. E qui benedice i lavori di costruzione, iniziati circa dieci mesi fa, della prima università cattolica della Giordania. L’Università di Madaba, voluta da Papa Giovanni Paolo II, trova finalmente un compimento con il suo successore. E promette di dare una risposta umana e accademica a molti studenti, non solo cristiani. «L’ateneo diventerà un faro di conoscenza e un segno di pacifica coesistenza tra tutti i popoli di questa benedetta terra – ha scritto mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme, nella prima newsletter dell’Università di Madaba, pubblicata in occasione della visita del Papa -. Proprio nel 2009 celebriamo i 150 anni dalla fondazione della prima scuola del patriarcato, nella città di as-Salt. E anche per questo siamo orgogliosi di continuare questa tradizione con l’università di Madaba. Ora che si inizia la costruzione dell’università, speriamo che possa realizzarsi e fiorire in modo da poter garantire alla Giordania, e a tutta la regione araba, una gioventù promettente, che possa elevare la nazione e trasformarla in un centro di coesistenza pacifica e sviluppo sostenibile».

L’università sarà aperta a cristiani e musulmani. Ma, in un Paese prevalentemente islamico come la Giordania, in cui iniziano a prendere forza anche movimenti fondamentalisti, sarà un approdo speciale soprattutto per i cristiani: «In Giordania ci sono più di venticinque università – spiega padre Rachid Mistrih, francescano e direttore del Terra Santa College, scuola cattolica di Amman frequentata da circa 1.100 studenti di ogni ordine e grado -. Un’università cattolica ha però un valore aggiunto: può assicurare un itinerario uniforme nell’educazione. Il 42 per cento dei nostri studenti è cattolico; un’università come quella di Madaba potrà garantire loro di continuare gli studi nello stesso ambiente culturale, sia per formazione, sia per qualità di insegnamento. Speriamo che questo progetto si possa portare a termine presto. Sarebbe importante per tutto il Paese. E sarebbe un luogo aperto a tutti, non di evangelizzazione esplicita ma di testimonianza del Vangelo attraverso l’impegno e la serietà».

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