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Israele pensa al pugno di ferro con i clandestini

22/05/2008  |  Gerusalemme
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Israele pensa al pugno di ferro con i clandestini
Un militare israeliano con una donna e due bimbi sudanesi entrati in territorio di Israele.

Anche in Israele, come in Italia, sono in arrivo norme sull'immigrazione clandestina. Con la differenza che quella israeliana potrebbe diventare la legge più severa mai entrata in vigore nei Paesi occidentali. Lunedì 19 maggio, infatti, su proposta del vice ministro alla Difesa Matan Vilnai, la Commissione Esteri e Difesa della Knesset ha approvato a larghissima maggioranza (20 voti favorevoli, solo uno contrario) la prima lettura di una bozza di legge che prevede il reato di ingresso clandestino nel Paese. Se la legge verrà approvata dal parlamento, un immigrato clandestino in Israele rischierà fino a 5 anni di carcere, con una serie di aggravanti da applicarsi caso per caso.


Anche in Israele, come in Italia, sono in arrivo norme sull’immigrazione clandestina. Con la differenza che quella israeliana potrebbe diventare la legge più severa mai entrata in vigore nei Paesi occidentali.

Lunedì 19 maggio, infatti, su proposta del vice ministro alla Difesa Matan Vilnai, la Commissione Esteri e Difesa della Knesset ha approvato a larghissima maggioranza (20 voti favorevoli, solo uno contrario) la prima lettura di una bozza di legge che prevede il reato di ingresso clandestino nel Paese.

Se la legge verrà approvata dal parlamento, un immigrato clandestino in Israele rischierà fino a 5 anni di carcere, con una serie di aggravanti da applicarsi caso per caso: se lo straniero proviene infatti da uno Stato considerato «nemico» di Israele, la pena comminata può essere anche di 7 anni. In caso di recidiva, la pena è di 7 anni e mezzo e di 10 se c’è di mezzo uno Stato «nemico». Se poi il clandestino è in possesso di un’arma (anche un coltello), la pena può raggiungere i 20 anni. Esprime bene la severità della legge soprattutto il fatto che polizia ed esercito saranno autorizzati a detenere un clandestino per 96 ore senza l’autorizzazione del giudice e fino a 18 giorni anche senza alcuna contestazione dell’atto di accusa.

Le pene indicate nel progetto di legge israeliano sono di gran lunga le più severe previste dalle legislazioni occidentali. In Italia il Parlamento discuterà presto un disegno di legge del governo sull’immigrazione clandestina che prevede pene tra i 6 mesi e i 4 anni. In Germania, Francia, Gran Bretagna e Grecia il reato di ingresso illegale esiste già. Tuttavia  in Germania uno straniero irregolare rischia al massimo una pena di un anno (tre in caso di recidiva); in Francia la reclusione non supera l’anno, in Gran Bretagna i sei mesi e in Grecia è come minimo di tre mesi.

Il pugno duro dei legislatori israeliani è spiegabile non tanto con il fenomeno immigrazione in sé, quanto con la paura che – attraverso ingressi non controllati – possano entrare in Israele anche dei terroristi. Va ricordato che per la sua posizione geografica Israele è diventata, come la Spagna in Europa occidentale, la prima meta accessibile in Medio Oriente per i profughi africani in fuga: migliaia i migranti giunti dal Corno d’Africa negli ultimi anni. In particolare tra l’inizio del 2007 e lo scorso marzo più di 20 mila persone avrebbero attraversato il confine con l’Egitto. Dall’inizio di quest’anno almeno 6 profughi sono stati uccisi dall’inizio dell’anno proprio nel tentativo di entrare in Israele dalle guardie di frontiera egiziane. Desta qualche preoccupazione la situazione dei molti profughi sudanesi presenti nel Paese. Tra loro 500 a gennaio hanno ottenuto dal governo israeliano lo status di rifugiati; ma sono ancora molti gli irregolari. Ed essendo il Sudan un Paese «nemico» di Israele, il rischio che corrono per essere nel territorio dello Stato senza documenti è di 7 anni di carcere.

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