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«Fratelli e sorelle neocatecumenali…»

27/02/2007  |  Gerusalemme
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«... vi ringraziamo per la vostra presenza tra la nostra gente e per quello che fate, ma vi chiediamo di non fare gruppo a parte». Suona più o meno così l'esortazione che i vescovi cattolici della Terra Santa rivolgono ai neocatecumenali che operano nelle loro diocesi, in un lettera che reca la data del 25 febbraio scorso. «In Oriente - scrivono i vescovi -, noi teniamo molto alla nostra liturgia e alle nostre tradizioni. Il rito è come una carta d’identità (...). Vi preghiamo di aver la carità di capire e rispettare l’attaccamento dei nostri fedeli alle proprie liturgie». E proseguono: «Celebrate l’Eucaristia con la parrocchia e secondo il modo della Chiesa locale». Prima di concludere, un ultimo invito: «Dedicatevi seriamente allo studio della lingua e delle cultura della nostra gente (...) e predicate un Vangelo incarnato nella vita». Vi proponiamo il testo integrale della lettera.



Con una lettera che reca la data della prima domenica di Quaresima, i vescovi cattolici della Terra Santa si rivolgono ai membri del Cammino neocatecumenale che sono presenti e operano nella regione per esprimere gratitudine per la loro testimonianza di vita cristiana. Il testo contiene però anche alcune richieste, che si rifanno alle esortazioni già rivolte ai neocatecumenali, in anni recenti, dalla Santa Sede e dallo stesso Papa Benedetto XVI.

Vi chiediamo, scrivono i vescovi, di non fare gruppo a parte, di celebrare l’Eucaristia con le comunità parrocchiali nelle quali siete inseriti, di rispettare i riti liturgici orientali, di studiare le nostre lingue e culture e di stare vicino alla nostra gente nella ricerca comune della pace, predicando un Vangelo incarnato nella vita.

Ecco una traduzione in lingua italiana del testo integrale della lettera:


Fratelli e Sorelle del Cammino Neocatecumenale

1. La pace e l’amore di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con voi.

Noi, Ordinari Cattolici di Terra Santa, vi rivolgiamo questa lettera all’inizio della Quaresima, nel quadro del Piano pastorale comune per quest’anno, che ha come tema la catechesi e l’educazione religiosa nella parrocchia.

Fratelli e sorelle del Cammino, siete benvenuti nelle nostre diocesi. Ringraziamo Dio per la grazia che il Signore vi ha data e per il carisma che il Santo Spirito ha effuso nella Chiesa tramite il vostro ministero della formazione post-battesimale. Siamo riconoscenti per la vostra presenza in alcune delle nostre parrocchie, per la predicazione della Parola di Dio, per l’aiuto offerto ai nostri fedeli nell’approfondimento della loro fede e nel radicarsi nella loro propria Chiesa locale, in «una sintesi di predicazione kerygmatica, cambiamento di vita e liturgia» (Statuti, art. 8)

In seguito alla lettera che il Papa Benedetto XVI vi ha indirizzato il 12.1.2006, e a quella della Congregazione del Culto divino del 1.12.2005, vi domandiamo di prendere posto nel cuore della parrocchia nella quale annunciate la Parola di Dio, evitando di fare un gruppo a parte. Vorremmo che poteste dire con san Paolo: «Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero» (I Cor 9, 19).

Il principio al quale dobbiamo tutti insieme restare fedeli e informare la nostra azione pastorale dovrebbe essere «una parrocchia e una Eucaristia». Il vostro primo dovere perciò, se volete aiutare i fedeli a crescere nella fede, è di radicarli nelle parrocchie e nelle proprie tradizioni liturgiche nelle quali sono cresciuti da generazioni.

In Oriente, noi teniamo molto alla nostra liturgia e alle nostre tradizioni. È la liturgia che ha molto contributo a conservare la fede cristiana nei nostri Paesi lungo la storia. Il rito è come una carta d’identità e non solo un modo tra altri di pregare. Vi preghiamo di aver la carità di capire e rispettare l’attaccamento dei nostri fedeli alle proprie liturgie.

2. L’Eucaristia è il sacramento di unità nella parrocchia e non di frazionamento. Chiediamo pertanto che le celebrazioni eucaristiche, in tutti i riti orientali, nonché nel rito latino, siano sempre presiedute dal parroco, o, nel caso del rito latino, in pieno accordo con lui. Celebrate l’Eucaristia con la parrocchia e secondo il modo della Chiesa locale. «Là dove c’è il vescovo, lì c’è la Chiesa», ha scritto sant’Ignazio di Antiochia. Insegnate ai fedeli l’amore per le loro tradizioni liturgiche e mettete il vostro carisma al servizio dell’unità

3. Vi chiediamo inoltre di mettervi seriamente allo studio della lingua e della cultura della gente, in segno di rispetto per loro e quale strumento di comprensione della loro anima e della loro storia, nel contesto della Terra Santa: pluralismo religioso, culturale e nazionale. Inoltre, nei nostri Paesi, Palestina, Israele, Giordania, tutti sono alla ricerca della pace e della giustizia, una ricerca che fa parte integrante della nostra vita di cristiani. Ogni predicazione dovrebbe guidare i nostri fedeli negli atteggiamenti concreti da assumere nel diversi contesti della vita e nella stessa situazione di conflitto che continua in Palestina: atteggiamento di perdono e di amore per il nemico, da un lato, e dall’altro, esigenza dei propri diritti: specialmente la dignità, la libertà e la giustizia.

Vi chiediamo di predicare un Vangelo incarnato nella vita, un Vangelo che illumini tutti gli aspetti della vita e radichi i fedeli in Gesù Cristo Risorto e in tutto il loro ambiente umano, culturale e ecclesiale.

Domandiamo a Dio di colmare i vostri cuori della sua forza e del suo amore, e di darvi la grazia affinché possiate colmare i cuori dei fedeli del suo amore e della sua forza.

Gerusalemme, 25 febbraio 2007


+ Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme

+ Elias Shakour, arcivescovo greco melchita cattolico di Acri, Haifa, Nazareth e di tutta la Galilea

+ George El-Murr, arcivescovo greco melchita cattolico di Filadelfia, Petra e della Giordania

+ Paul Sayyah, arcivescovo maronita di Haifa e della Terra Santa ed esarca patriarcale maronita di Gerusalemme, dei Territori Palestinesi e della Giordania

+ Fouad Twal, vescovo coadiutore latino, Gerusalemme

+  Kamal Bathish, vescovo ausiliare latino, Gerusalemme

+ Selim Sayegh, vicario patriarcale latino per la Giordania

+ Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale latino per Israele

+ Pierre Melki, esarca patriarcale siro-cattolico di Gerusalemme, di Terra Santa e della Giordania

+ George Bakar, esarca patriarcale greco melchita cattolico di Gerusalemme

Rafael Minassian, esarca patriarcale armeno cattolico di Gerusalemme, di Terra Santa e di Giordania

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