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A Ramallah apre i battenti l’Accademia d’arte palestinese

05/12/2006  |  Milano
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Si inaugura ufficialmente il 7 dicembre a Ramallah, in Cisgiordania, l'Accademia internazionale di arte palestinese. L'istituzione nasce grazie all'iniziativa dell'artista norvegese Henrik Placht e dell'Associazione palestinese di arte contemporanea (Paca), con la collaborazione con l'Accademia nazionale di Oslo.Le attività didattiche inizieranno solo nel settembre 2007 e con un numero ridotto di allievi palestinesi. Ma, in futuro, si prevede l'apertura delle iscrizioni a giovani di altre nazioni.


Quando un progetto passa dallo stadio di sogno vagheggiato a realtà concreta la soddisfazione è grande. E maggiormente lo è se la sua realizzazione supera difficoltà e resistenze notevoli.

È intuibile allora l’emozione che aleggia intorno all’inaugurazione dell’Accademia internazionale di arte palestinese di Ramallah, in Cisgiordania, prevista per giovedì 7 dicembre.

L’idea originaria del progetto risale al 2002 ed è attribuibile a Henrik Placht, artista norvegese, e all’Associazione palestinese di arte contemporanea (Paca), in collaborazione con l’Accademia nazionale di Oslo.

Il progetto, interamente finanziato dal ministero degli Esteri norvegese, è molto ambizioso e si rifà al modello di insegnamento dell’Accademia norvegese, ricalibrato però per essere inserito in una società araba mediorientale.

Gli scopi principali dell’accademia sono duplici: da un lato mantenere la memoria collettiva palestinese e offrire alla popolazione locale e alla comunità internazionale una nuova immagine della Palestina e dei palestinesi; dall’altro, lo sviluppo di un considerevole dipartimento di arte visiva contemporanea con un programma di insegnamento che fornisca una laurea.

Storicamente le accademie hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale per lo sviluppo artistico. Erano i luoghi deputati in cui gli aspiranti artisti potevano entare in contatto con i grandi maestri che vi insegnavano, confrontarsi con le opere originali e avere opportunità di scambio intellettuale.

Pur con le debite differenze storiche, anche oggi le accademie continuano ad avocare a sé il compito di «fucine del pensiero e della creatività» ed è per questa ragione che l’inaugurazione dell’Accademia di Ramallah costituisce un’occasione così importante. Lo sottolinea anche Erik Solheim, ministro norvegese per lo Sviluppo internazionale: «L’arte è di vitale importanza per la costituzione dell’identità nazionale. Aiuta a costruire ponti, prende parte allo sviluppo sociale e ispira le persone a riflettere sulla loro situazione».

Il primo anno accademico avrà inizio a settembre 2007 e vedrà la partecipazione di dieci, o al massimo dodici, studenti selezionati con un laboratorio previsto per il mese di aprile.

Per questa fase iniziale verranno considerate solo le iscrizioni di studenti locali, anche se è comunque intenzione dei dirigenti aprire la possibilità di iscrizione a studenti internazionali. Occasione che andrebbe maggiormente ad accreditare l’istituto quale luogo di crescita culturale.

Secondo il progetto, che vede Henrik Placht protagonista e fautore, l’edificio che ospita l’istituto sarà composto da due «blocchi» principali: uno riservato a spazio espositivo e sede degli uffici dell’Associazione palestinese di arte contemporanea; l’altro dedicata all’Accademia vera e propria con la creazione di una libreria, un laboratorio di arte digitale, una grande sala espositiva e spazi per laboratori e studio degli studenti.

Gli sforzi maggiori per avviare questo impotante progetto sono stati fatti, e ora che il motore ha raggiunto la sua massima potenza, rimane da vedere dove porterà e quali nuovi stimoli sarà in grado di fornire.

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