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Le ragioni per scrivere (e per leggere)

Terrasanta.net
18 settembre 2006
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Le ragioni per scrivere (e per leggere)

Il giornalista polacco Ryszard Kapuściński ci propone le sue, di ragioni, in un autoritratto mai scritto. Questo libro è come un mosaico composto da tessere grandi e piccole. Attinte da interviste rilasciate in passato, sono state ricomposte in modo organico a formare un nuovo disegno.


(g.s.) – Kapuściński il mondo lo ha girato in lungo e in largo vestendo i panni del reporter. Il noto giornalista polacco, oggi 74enne, si racconta in questo agile volume proprio a partire dal suo rapporto con il globo.

In queste pagine, frutto di un lavoro di cernita tra decine di interviste rilasciate nelle più svariate occasioni, è la geografia ad alimentare la biografia. La curatrice, Krystyna Straczek, ci consegna il ritratto di uno che è stato nei luoghi più periferici del mondo – ma dove sta la periferia in un pianeta sferoidale? – e spiega così il suo continuo viaggiare: «La mia casa è altrove, in un altro stato. Appena mi fermo in un posto, anche fuori della Polonia, comincio ad annoiarmi, sto male, devo ripartire. Sono molto curioso del mondo».

«Esistono vari modi di viaggiare. Per me – prosegue il giornalista – il viaggio più prezioso è quello del reportage, il viaggio etnografico o antropologico intrapreso per conoscere meglio il mondo, la storia, i cambiamenti avvenuti. La mia principale ambizione è di dimostrare agli europeri che la nostra mentalità è quanto mai eurocentrica e che l’Europa, o meglio, una sua parte, non è il mondo intero. Che l’Europa è circondata da un’immensa e sempre crescente varietà di culture, società, religioni e civiltà. La vita su un pianeta coperto da un crescente numero di interconnesioni deve possedere tale consapevolezza e adattarsi a una situazione globale completamente nuova».

Kapuściński è convinto che non vi siano culture superiori o inferiori. In un mondo interconnesso come il nostro, osserva, «l’importante sarebbe fare in modo che tra le culture si creassero rapporti non di dipendenza e subordinazione, ma di intesa e collaborazione. Solo così può esserci una speranza che, nella nostra famiglia umana, l’intesa e la benevolenza prendano il sopravvento sulle ostilità e i conflitti. Anch’io, nel mio piccolo, vorrei contribuirvi, ed è questa la ragione per cui scrivo».

Il testo offre stimoli interessanti, soprattutto a chi è giornalista o sogna di diventarlo, ma anche a chi dei media è un quotidiano fruitore. Il linguaggio è semplice, come s’addice a quello di un cronista. Buona lettura!

Ryszard Kapuściński
Autoritratto di un reporter
Feltrinelli, Milano 2006
pp. 116 – 10,00 euro

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