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Benedetto XVI: «Terrorismo e rappresaglie sono ingiustificabili»

17/07/2006  |  Aosta
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Dopo l'intervento del cardinale Sodano alla Radio Vaticana, anche Bendetto XVI da Les Combes (Aosta), dove si trova in vacanza, ha fatto sentire la sua voce sulla gravissima crisi tra Israele e Libano. L'invito alle comunità cristiane perché invochino la pace e la riconciliazione.


Dopo la recita dell’Angelus di ieri Benedetto XVI da Les Combes, la località della Valle d’Aosta dove si trova in vacanza, ha rivolto il suo pensiero alla Terra Santa e al Libano, invitando le Chiese locali a elevare «speciali preghiere per la pace in Terra Santa ed in tutto il Medio Oriente».
L’escalation degli scontri in Libano e la minaccia di ulteriore estensione del conflitto preoccupano Benedetto XVI e il Vaticano, che sta moltiplicando gli sforzi per richiamare alla ragione ed invitare al dialogo le parti in lotta e denunciando le «oggettive situazioni di violazioni del diritto e della giustizia», che richiamano alla mente la situazione dei Territori, ma anche ad atti espressamente definiti «terroristici» ed alle «rappresaglie», ugualmente ingiustificabili.
Nell’intervento dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha raccomandato alla Vergine, nel giorno dedicato alla Madonna del Carmelo, Monte della Terra Santa a pochi chilometri dal Libano, i popoli coinvolti nel conflitto e ha chiesto che i politici esplorino tutte le strade possibili per far cessare al più presto il conflitto.
In una intervista pubblicata ieri su Avvenire, anche il custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa ha lanciato un appello alla preghiera: «Chiediamo a tutte le comunità cristiane di pregare e di non lasciarsi disarmare dalle armi».
Ecco le parole di Benedetto XVI all’Angelus
«In questi ultimi giorni le notizie dalla Terra Santa sono per tutti motivo di nuove gravi preoccupazioni, in particolare per l’estendersi di azioni belliche anche in Libano, e per le numerose vittime tra la popolazione civile. All’origine di tali spietate contrapposizioni vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione del diritto e della giustizia. Ma né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi. Su simili strade – come l’amara esperienza dimostra – non si arriva a risultati positivi.
Questo giorno è dedicato alla Madonna del Carmelo, Monte della Terra Santa che, a pochi chilometri dal Libano, domina la città israeliana di Haifa, anch’essa ultimamente colpita. Preghiamo Maria, Regina della Pace, perché impetri da Dio il fondamentale dono della concordia, riportando i responsabili politici sulla via della ragione ed aprendo nuove possibilità di dialogo e di intesa. In questa prospettiva invito le Chiese locali ad elevare speciali preghiere per la pace in Terra Santa ed in tutto il Medio Oriente».

 

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