(g.s.) – Perché ci sono israeliani che detestano le famiglie ebree e palestinesi che fanno parte di Parents Circle, un’associazione che noi di Terrasanta.net (e non siamo i soli) invece stimiamo?
Con una buona dose di livore, lo ha chiarito il 19 giugno scorso alla Knesset – durante i lavori della Commissione parlamentare Istruzione, Cultura e Sport – il deputato del Likud Hanoch Milwidsky.
La Commissione – riferiscono i media israeliani – dibatteva sulle attività estive del Villaggio della Gioventù di Ben Shemesh, una struttura che sorge nei sobborghi di Lod e che in estate affitta i propri spazi a varie associazioni, per procurarsi delle entrate di bilancio. Tra gli eventi in calendario nelle prossime settimane c’è anche un campo estivo organizzato dal Forum di famiglie in lutto Parents Circle, organizzazione perfettamente legale in Israele.
Milwidsky è intervenuto con un’invettiva contro il Villaggio che, a suo parere, ha assunto una decisione «imperdonabile», perché quelli di Parents Circle non sanno distinguere e mettono sullo stesso piano la sofferenza delle famiglie israeliane colpite dal terrorismo e quella dei palestinesi che hanno perso qualche caro a causa del pluridecennale conflitto.
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Il punto è che proprio il dolore che le accomuna ha indotto quelle famiglie a cercare, faticosamente e senza ingenuità, un percorso condiviso di riconciliazione e di reciproco ascolto, come alternativa concreta a una perenne e mortifera belligeranza. Tant’è. Al deputato Milwidsky l’approccio non va giù. Quando la direttrice del Villaggio della Gioventù, Ilana Tischler, ha fatto presente che lei stessa appartiene a una famiglia che piange la morte violenta di un congiunto e che comunque Ben Shemesh non potrebbe discriminare il Forum Parents Circle negandogli le proprie strutture, il parlamentare ha lanciato un avvertimento che suona così: «Magari non possiamo impedirvi legalmente di ospitare quel campo estivo, ma in futuro valuteremo attentamente l’opportunità di versarvi eventuali contributi pubblici».
A rincarare la dose, con piglio squadrista, è saltato su il deputato Almog Cohen, dell’estrema destra di Potere ebraico (Otzma Yehudit, il partito del ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir). Il 35enne ex poliziotto, piuttosto sanguigno, ha minacciato di andare personalmente – insieme a molti altri – al Villaggio della Gioventù di Ben Shemesh per devastare e far saltare in aria il campo estivo dell’odiato Forum di famiglie…
Impossibile tacere. Dai canali social di Parents Circle ha prontamente reagito Yuval Rahamim, uno dei due direttori generali del Forum, che si è detto «sconvolto dagli attacchi violenti e dalle minacce» manifestati da alcuni parlamentari. Yuval ha espresso solidarietà «alla direzione del Villaggio della Gioventù di Ben Shemen, che da due settimane subisce selvaggi attacchi in rete, che si spingono fino alle minacce di morte». «L’attività del villaggio rispetta le leggi – sottolinea Rahamim – e l’ospitalità concessa al campo estivo del Forum delle famiglie in lutto è etica e mira alla riconciliazione e alla pace».
All’età di otto anni, Yuval perse suo padre, un militare caduto nella Guerra dei Sei giorni (1967). «Certi parlamentari della Knesset – commenta amaro – affermano sfacciatamente di voler “proteggere l’onore dei martiri delle Forze di difesa israeliane”, ma in realtà il loro comportamento, le loro azioni e le loro parole di incitamento [all’odio] insultano e oltraggiano l’onore di mio padre, la sua eredità e quella degli altri defunti cari al Forum delle famiglie in lutto».
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