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La Siria in fiamme turba le economie vicine

Terrasanta.net
26 aprile 2011
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La Siria in fiamme turba le economie vicine
Manifestanti musulmani in preghiera nelle vie della città di Homs, in Siria.

La crisi siriana, con le sue ripercussioni economiche, fa tremare le nazioni circostanti non ancora provate dall'onda della rivolta araba. La chiusura delle frontiere preoccupa gli operatori economici di Libano e Giordania: gran parte delle esportazioni dei due Paesi transitano infatti per il territorio siriano.


(Milano/c.g.) – La crisi siriana, con le sue ripercussioni economiche, fa tremare i Paesi circostanti non ancora provati dall’onda della rivolta araba. Secondo il quotidiano libanese The Daily Star la bilancia commerciale del Libano con la Siria ammonta a 1,6 miliardi di dollari. E le esportazioni libanesi che passano attraverso la Siria raggiungono un valore pari a 240 milioni di dollari annui. Circa il 30 per cento dell’export libanese, infatti, viaggia via terra. Questo significa che, necessariamente, per raggiungere il mercato turco, arabo ed est-europeo a cui è destinato, deve passare dalla Siria. Neemat Frem, presidente degli industriali libanesi, intervistato dal Daily Star si è detto particolarmente preoccupato per la recente chiusura del confine tra Siria e Giordania da cui passa la maggior parte dei beni libanesi diretti verso il mondo arabo.

Louis Hobeika, economista e professore all’Università Notre Dame di Beirut, ha calcolato che il traffico attraverso il confine siro-giordano sia diminuito del 75 per cento da quando la protesta è scoppiata lo scorso mese. Anche Taher Odwad, ministro giordano della Comunicazione, ha espresso la speranza che il confine tra Siria e Giordania, che è la porta di transito per le merci dirette da Europa e Turchia verso il Golfo, possa riaprire al più presto.

La crisi siriana è destinata a incidere anche su un altro aspetto dell’economia dei Paesi circostanti: quello turistico. Infatti, una percentuale consistente dei visitatori che si recano in Libano visitano il Paese grazie a pacchetti turistici che comprendono soprattutto la visita alla Siria, e solo in appendice la visita al Libano. Così, molti alberghi libanesi stanno registrando la disdetta di prenotazioni per la stagione turistica appena iniziata.

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