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La marcia Betlemme-Gerusalemme diventa “JPII Games 2010”

Simone Esposito
21 aprile 2010
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La marcia Betlemme-Gerusalemme diventa “JPII Games 2010”
La locandina dei JPII Games 2010.

Torna in questi giorni, per la settima volta, l'appuntamento con la marcia organizzata in Terra Santa dall'Opera romana pellegrinaggi e dal Centro sportivo italiano. E quest'anno alla corsa su strada s'affiancano altri tre sport: ciclismo, nuoto e pallavolo. Prendono così forma i JPII Games 2010. I partecipanti italiani sono partiti oggi alla volta di Tel Aviv.


(Roma) – Palestina e Israele le Olimpiadi non le hanno mai ospitate. Ma i JPII Games 2010, ovvero la settima edizione della maratona-pellegrinaggio da Betlemme a Gerusalemme intitolata a Giovanni Paolo II e organizzata dall’Opera romana pellegrinaggi (Orp) e dal Centro sportivo italiano (Csi), hanno lo stesso spirito di pace e fratellanza dei cinque cerchi. E quest’anno la manifestazione richiama un po’ i Giochi olimpici anche nel formato.

La partenza è prevista oggi: saranno in seicento a sbarcare in Terra Santa per un pellegrinaggio di otto giorni (fino al 28 aprile, ma c’è anche una proposta più breve, dal 23 al 27) che intreccerà il percorso tradizionale del viaggio religioso con una grande festa di sport.

«Da sempre sostengo che dove non arrivano le teste, quelle dei diplomatici, possono arrivarci il cuore e le gambe, quelle dei pellegrini», dice a Terrasanta.net monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Orp (il presidente è, per statuto, il cardinale vicario di Roma). «Già da sei anni eravamo impegnati in questa maratona-pellegrinaggio, una testimonianza sportiva del cammino incontro alla pace, anche perché il segno di andare da Betlemme a Gerusalemme è quello di andare verso il luogo della risurrezione, e quindi anche verso la risurrezione del dialogo. Per il settimo anno ho insistito perché facessimo dei passi avanti: nel cammino, o si progredisce o non si cammina davvero, no? Ed ecco il perché di questi JPII Games».

In effetti, rispetto alle scorse edizioni ci sono molte novità. La manifestazione sportiva al centro del pellegrinaggio non si limiterà alla sola maratona. «Abbiamo coinvolto il Coni – ci spiega Daniele Pasquini, segretario generale del Csi – e tre federazioni sportive nazionali: quelle del ciclismo, del nuoto e della pallavolo. Gli sportivi coinvolti saranno oltre centocinquanta, e con noi ci sarà lo stesso presidente del Coni, Gianni Petrucci».

Quindi gli eventi saranno quattro: «Il primo il 24 aprile, ovvero un percorso su un circuito per mountain bike in Galilea, intorno al lago di Tiberiade, con ciclisti italiani, israeliani e palestinesi. Il 25 ci sarà la maratona, guidata dalla nostra fiaccola della pace e una staffetta di nuoto fra cinque squadre miste nella piscina dell’Università di Gerusalemme, sulla distanza di 10 chilometri, più o meno la stessa che verrà percorsa a piedi dai maratoneti. E sempre il 25 aprile si giocherà un triangolare simbolico di tre set a quindici punti tra tre squadre femminili under 21: quella del Club Italia della Federazione, una selezione allestita dalla municipalità di Gerusalemme per Israele e una squadra messa in campo dalle comunità cristiane palestinesi. La sfida, che abbiamo chiamato Peace Volley, avverrà su un campo allestito nel piazzale del check-point, ai piedi del Muro di separazione».

È questa la novità più significativa dell’edizione 2010. Il senso ce lo racconta ancora monsignor Andreatta: «Il “muro” e la rete di divisione, esistono anche nella pallavolo. Ma chi gioca a pallavolo fa di tutto per superarli, per mandare la palla oltre l’ostacolo. Lì, davanti al check-point, faremo una dimostrazione che questo è possibile non solo nello sport. Io avrei voluto addirittura che si usasse il Muro come rete per la partita, ma mi hanno detto che era troppo alto…».

C’è un altro «muro», forse ancora più alto, che è già stato superato quest’anno. Continua Andreatta: «Nelle scorse sei edizioni della maratona, gli israeliani (a cui non è consentito recarsi a Betlemme – ndr) non camminavano con gli altri per l’intero percorso, ma si aggiungevano una volta arrivati a Gerusalemme. Quest’anno ho detto: se continua così, vuol dire che la nostra idea non ha dato i frutti che volevamo e che non ha senso andare avanti. Grazie a Dio sono stato ascoltato, e il ministero del Turismo israeliano mi ha assicurato che stavolta i corridori israeliani partiranno come tutti dal piazzale della Natività a Betlemme. Capite bene che è una cosa veramente significativa».

Intanto, con l’edizione 2010 ancora in corso, già ci si prepara al 2011. Il format dei giochi «quasi-olimpici» sarà portato avanti. A confermarcelo è Pasquini: «Sì, anche l’anno prossimo ci saranno più discipline sportive. L’idea è quella di far ruotare gli sport, coinvolgendo di volta in volta nuove federazioni». 

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