Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Tell Arad, roccaforte nel deserto

Chiara Tamagno
7 marzo 2007
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Tell Arad, roccaforte nel deserto
Scorcio dei ruderi di Tell Arad.

Tra le colline che incorniciano la città israeliana di Arad, nel cuore del deserto del Negev, c'è quel che resta dell'antica città fortificata, risalente al tempo dei cananei. Tell Arad è oggi parco nazionale per la ricchezza di resti antichi portati alla luce negli ultimi decenni e piuttosto ben conservati. Una visita all'area archeologica è irrinunciabile per gli amanti della storia antica, che qui troveranno un sito molto ricco e ben segnalato dai cartelli guida.


In Israele, tra le colline che incorniciano la città moderna di Arad, nel cuore del deserto del Negev, c’è il sito dell’antica città fortificata, risalente al tempo dei cananei e più volte ricostruita. Tell Arad è oggi Parco nazionale per la ricchezza di resti antichi portati alla luce negli ultimi decenni e piuttosto ben conservati.

Sembra strano che i primi abitanti dell’età del Bronzo abbiano scelto una zona così arida per insediarsi, eppure qui la roccia impermeabile consentiva di raccogliere e di immagazzinare  l’acqua piovana, essenziale per la vita del villaggio. Si calcola che l’insediamento originario coprisse un’area di almeno nove ettari, protetto da una cinta muraria di 1.200 metri, rafforzata da torrioni semicircolari, che ancora oggi segnano l’ampio perimetro del tell. Il ritrovamento di giare egizie del tempo della prima dinastia ci dice quanto dovesse essere vivace l’attività commerciale già all’epoca del primo insediamento. Nel X secolo gli israeliti conquistarono il tell e organizzarono la pianta della città, collocando al centro gli edifici pubblici e all’esterno le abitazioni private.

Si può vedere quel che resta dell’antico tempio, edificato intorno al X secolo e rimasto in uso fino al VII secolo, che presenta sorprendenti analogie con quello di Gerusalemme: l’edificio era infatti composto da un’ampia area esterna seguita da una sala che introduceva al Santo dei Santi. Di fronte, sull’altro lato della strada, sorgeva probabilmente un palazzo. Gli israeliti studiarono anche un ingegnoso sistema di cisterne per immagazzinare l’acqua piovana, oltre a scavare un pozzo  profondo 21 metri per utilizzare la falda  sotterranea.

Facendo una passeggiata tra le viuzze strette del tell ci si rende conto di come le case avessero tutte la stessa struttura: un ampio soggiorno con panca lungo le quattro pareti, una cucina o magazzino e un cortile. Le case erano prive di finestre e il tetto era sorretto da un palo di legno al centro della casa, come testimoniano alcuni resti ancora ben visibili.

Quel che oggi si può ammirare a Tell Arad risale quasi tutto al periodo israelita, che si concluse con la conquista romana prima e la dominazione ommayyade poi, inizio del declino della città. Una visita  a Tell Arad è irrinunciabile per gli amanti della storia antica, che qui troveranno un sito molto ricco e ben segnalato dai cartelli guida.

Colorexploring
Barbara Marziali, Sandra Marziali

Colorexploring

Il metodo per conoscere se stessi e illuminare i lati oscuri della vita
«Voi chi dite che io sia?»
Francesco Patton

«Voi chi dite che io sia?»

In cammino con Pietro sulle orme di Gesù
Seguire Gesù
Matteo Crimella

Seguire Gesù

Sette meditazioni sul Vangelo di Luca
Semi di fraternità
Massimo Fusarelli

Semi di fraternità

Con Francesco nelle sfide del nostro tempo