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Dal Carmelo: «Salve ma sotto le bombe»

04/08/2006  |  Haifa
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Piovono ancora razzi sulla Galilea. Haifa non è risparmiata da questa pioggia di fuoco. Le carmelitane scalze, dal convento posto sulla sommità del Monte di Maria, vegliano e pregano per la pace.


Ecco una nuova testimonianza delle suore carmelitane di Haifa, nella quale raccontano le loro giornate sotto i razzi Hezbollah e rinnovano il loro invito a pregare la Vergine perché doni alla Terra Santa il dono della pace.

Siamo ancora sane e salve: è una constatazione che facciamo con timore e tremore, ma con grande fiducia. Né più né meno di tutti gli abitanti del Nord d’Israele, siamo esposte al pericolo mortale dei missili, che giungono più o meno nel momento in cui le stridenti sirene scattano in tutta la zona. Da ieri una famiglia amica ci ha chiesto di restare da noi, perché per ben due volte la loro casa in città é stata sfiorata, con il conseguente terrore, pur rendendo grazie a Dio dello scampato pericolo.

Grande è la nostra riconoscenza per le preghiere che salgono dalla terra al Cielo in questi giorni, per scongiurare maggiori catastrofi. Forse nessuno ci ha pensato, ma la data della Conferenza di Roma (il 26 luglio – ndr) coincideva con la festa dei santi Gioacchino e Anna: secondo la tradizione hanno vissuto a Sefaris, poco lontano da Nazareth, nel nostro tormentato Nord. Nella terra di Gesù tutto parla: perché non sperare molto oggi, anche dalla loro intercessione?
D’altra parte con San Paolo (che spesso si imbarcava da Tolemaide – l’attuale Akko – per la Fenicia, il Libano ) ci sentiamo di ripetere: «Né la vita… né la morte, né il presente,… né l’avvenire…., niente ci separerà dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù».

Che dire di quanti stanno al di là del confine, che sempre contempliamo con fraterna sollecitudine dal nostro monastero?
Dev’essere terribile, soltanto se si provano – come accaduto questa notte – le scosse ripetute delle fondamenta del nostro monastero, solidamente costruito in cemento armato sul crinale della montagna: non erano provocate da bombardieri (che sovente solcano il cielo), ma da altro che non sappiamo definire, accompagnato in continuazione da un rimbombo di guerra che proviene dal Libano.

Il Carmelo di Fatima ci ha fatto pervenire un affettuoso messaggio, tra i tanti. Come non riflettere sul misterioso legame che unisce Monte Carmelo e Fatima? Anni fa padre Joseph de St. Marie scrisse pagine molto profonde su questo tema nel suo libro La Vierge du Mt. Carmel
A noi di scrutare l’orizzonte, con il profeta Elia per vedere se la pace arriva.

 

 

 

 

 

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