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Medio Oriente, «I giornali occidentali alimentano i pregiudizi, ma l’islam non è terrore»

15/05/2006  |  Roma
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Come la pensa sull'Occidente l'opinione pubblica dei Paesi mediorientali? Lo abbiamo chiesto a Osayma Abdel Latif, caporedattrice del maggior quotidiano egiziano - Al Ahram -, che abbiamo incontrato a Roma nei giorni scorsi. La percezione dominante, dice la giornalista, è che sia in atto il tentativo di creare una nuova forma di colonialismo.


«Grande apprensione, paura, la sensazione di essere sotto una minaccia: sono questi i sentimenti che attraversano i Paesi arabi dopo l’11 settembre. La percezione dominante è che il mondo occidentale voglia riproporre una forma di colonialismo in Medio Oriente: ne sono segno l’attacco degli Stati Uniti all’Iraq ed ora la minaccia incombente di una guerra all’Iran». Dura requisitoria della giornalista Osayma Abdel Latif, caporedattrice del maggior quotidiano egiziano, Al Ahram, contro i pregiudizi imperanti nei media occidentali sul mondo islamico.

Posizioni opinabili, ma che hanno il pregio di offrire il polso su cosa pensa l’opinione pubblica dei Paesi mediorientali e nordafricani a maggioranza musulmana.

«Basti leggere il sondaggio del Wall Street Journal dello scorso 2 maggio: le popolazioni di otto Paesi arabi hanno paura di un attacco degli Usa, temono che le grandi potenze egemoniche stiano tornando nella regione per espropriarci delle nostre risorse», dice la giornalista, di recente in Italia per partecipare al convegno organizzato a Roma dalla testate elettronica Babelmed su «Islam e Occidente nel Mediterraneo, oltre le rappresentazioni».

«La seconda percezione dominante nei Paesi arabi – prosegue la Abdel Latif – è che l’islam stesso sia sotto attacco: un attacco da parte di giornali e televisioni, dei siti internet, di autoproclamati esperti sull’islam che ridicolizzano, dileggiano, disprezzano l’islam o lo identificano con il terrorismo. E che non aiutano in nessun modo a costruire ponti fra i popoli. Se i sentimenti anti-americani prevalgono oggi nei Paesi arabi non è per quello che gli occidentali sono, ma per quello che fanno».

«Non c’è alcuna giustificazione – insiste la giornalista – al fatto che gli Stati Uniti aggrediscano Stati sovrani con bombe e carri armati: per questa ragione la percezione è quella di un ritorno al colonialismo».

Abdel Latif non manca di lanciare i suoi strali alla comunità internazionale anche sul controverso tentativo di esportare la democrazia: «Si parla tanto di democratizzazione dei Paesi arabi ma quando poi Hamas vince in Palestina, quel verdetto elettorale è boicottato dall’Unione europea; gli Hezbollah hanno due ministri in Libano, e allo stesso modo non vengono accettati dagli altri Paesi. La percezione è che l’Occidente voglia mantenere quei regimi che possono proteggere i loro interessi per mantenere l’egemonia».

Ma perché Hamas si rifiuta di abbandonare la violenza e riconoscere Israele? «Anche qui bisogna intendersi su che cosa è "violenza". Nessuno si sveglia al mattino e decide di essere violento. Chiedetevi piuttosto: perché Israele non rispetta gli accordi internazionali? Perché non lascia ai palestinesi Gerusalemme Est? Perché tratta gli arabi israeliani come cittadini di seconda classe? Perché non abbatte il Muro?».

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