Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Cinque anni dopo, per non dimenticare

padre Frans Bouwen
24 settembre 2015
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile

È trascorso ormai un quinqennio dall'Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente (Città del Vaticano, 10-24 ottobre 2010). Fu un evento ecclesiale fecondo.


Dal 10 al 24 ottobre 2010, si teneva a Roma l’assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, dal titolo: Comunione e testimonianza. Per la prima volta nella storia 180 vescovi cattolici del Medio Oriente si sono riuniti intorno al Vescovo di Roma per riflettere insieme sulla situazione e il futuro dei cristiani nella regione. Erano accompagnati da numerosi delegati di altre Chiese, esperti e uditori, sacerdoti, religiosi, religiose e laici. Papa Benedetto XVI aveva convocato l’assemblea su richiesta di alcuni vescovi iracheni, preoccupati per il peggioramento della situazione dei cristiani in seguito all’invasione Usa del 2003.

Quella assemblea è stata un vero e proprio «evento ecclesiale». L’incontro in sé si è in seguito rivelato più fecondo degli stessi testi pubblicati. Una migliore conoscenza reciproca e una più grande solidarietà fraterna sarebbero diventate, per la maggior parte dei partecipanti, non solo il ricordo più bello ma anche una forza e un sostegno duraturi di fronte alle nuove difficoltà che non avrebbero tardato a manifestarsi.

Certo, i testi di quel Sinodo conservano tutta la loro ricchezza. Tuttavia bisogna riconoscere che i progetti di allora sono stati presto superati dagli eventi. Tre mesi dopo la chiusura dell’Assemblea, infatti, al Cairo scoppiarono le prime manifestazioni di piazza che portarono a un cambio di regime. Poco dopo sarebbe stata la volta di Libia e Siria. A questo movimento fu dato allora il bel nome di «primavera araba». Purtroppo le speranze di una rinascita furono presto soffocate da forze estremiste, che giunsero spesso a sfruttare la religione per giustificare la violenza e la soppressione della tanto anelata libertà. Le nuove violenze, di cui i cristiani erano sovente le prime vittime, soprattutto in Egitto e in Siria (dopo l’Iraq), crearono situazioni di estrema incertezza in cui era in gioco la stessa sopravvivenza. I sacerdoti non avevano più tempo di studiare i testi o di fare programmi per applicare i risultati del Sinodo. Bisognava occuparsi di cose più urgenti. In quei momenti il ricordo dell’assemblea sinodale li ha ispirati e sostenuti, su questo non c’è dubbio.

Tutti erano decisi a fare il possibile per assicurare la presenza della Chiesa di Cristo nei luoghi che l’hanno vista nascere. Bisognava tuttavia riconoscere che in alcune zone la fuga e l’emigrazione rappresentavano l’unica possibilità di sopravvivenza. Allora, come portare avanti la missione della testimonianza cristiana che stava al centro del Sinodo? D’altro canto se la comunione, l’altro tema centrale, a volte era messa a dura prova, al contempo essa si era rafforzata e intensificata. L’aiuto reciproco tra i fedeli e le comunità è ammirevole. Il confronto e la collaborazione tra i responsabili cristiani all’inizio si sono imposti come una necessità; poi sono diventati la testimonianza per eccellenza, quella che Papa Francesco chiama l’ecumenismo del martirio. Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli di Chiese diverse, ancora giuridicamente divise, vivono insieme nei loro corpi il mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo con una fede tale da lasciar sperare nella nascita di una nuova comunità cristiana nella regione, proprio in virtù della forza della risurrezione di Cristo e del fuoco dello Spirito.

Il Sinodo per il Medio Oriente non è stato dimenticato. L’esperienza ecclesiale vissuta insieme e le nuove possibilità colte allora dai partecipanti continuano a guidarli in mezzo alle sofferenze e danno loro la forza di proseguire nella speranza che il Signore possa ancora oggi assicurare un futuro nuovo e inaspettato al suo popolo.

Abbonamenti

Per ricevere la rivista Terrasanta (6 numeri all’anno) la quota d’abbonamento è di 32,00 euro. Disponibile, a 22,00 euro, anche la versione digitale in formato pdf.

Maggiori informazioni
L'indice delle annate

Ai nostri abbonati e lettori più assidui potrà tornare utile l’indice generale della nuova serie di Terrasanta dal 2006 al 2023.

Il file consente di cercare gli articoli, gli autori e i temi che interessano di più e individuare i numeri e le pagine in cui sono stati pubblicati.

Consulta l'indice
Un saggio di Terrasanta

Vuoi farti un’idea del nostro bimestrale?
Ti mettiamo a disposizione un numero del 2023.
Buona lettura!

Sfoglia il numero
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
Verso la verità della Chiesa
Ernesto Borghi

Verso la verità della Chiesa

Leggere gli Atti degli Apostoli oggi
«Tu sei quell’uomo» (2Sam 12,7)

«Tu sei quell’uomo» (2Sam 12,7)

La narrazione al servizio della formazione e dell'annuncio
Gerusalemme. Città impossibile – nuova edizione
Meir Margalit

Gerusalemme. Città impossibile – nuova edizione

Le chiavi per capire l’occupazione israeliana