![Canti e danze durante un convegno giovanile cattolico, il 29 maggio scorso, davanti alla sede del patriarca maronita a Bkerke in Libano. (le foto sono di Carlo Giorgi) [1/11]](https://www.terrasanta.net/wp-content/uploads/2019/04/l_aperturadossierTSlugago11-700x450.jpg)
Canti e danze durante un convegno giovanile cattolico, il 29 maggio scorso, davanti alla sede del patriarca maronita a Bkerke in Libano. (le foto sono di Carlo Giorgi) [1/11]

Il monastero di Sant'Antonio di Kozhaya è uno dei più importanti dei molti presenti nella valle di Qadisha, anche perché qui venne installata una delle prime tipografie del Medio Oriente, ancora visitabile.

Panoramica della valle di Qadisha, chiamata anche «Valle dei santi». I cristiani maroniti, in fuga dalle persecuzioni dei musulmani, si rifugiarono fin dal V secolo sull'altipiano che domina l'impervia valle, preservando la fede e l'indipendenza.

Nei pressi della residenza estiva patriarcale, a Dimane, si trova il cosiddetto «Giardino dei patriarchi», con la chiesa e lo storico santuario di Santo Stefano.

La statua di san Charbel - uno dei santi più venerati della Chiesa maronita - eretta presso la sua abitazione, nel villaggio di Bekaa Kafra, nella valle di Qadisha.