Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Quando le pietre parlano

Marie-Armelle Beaulieu - Cécile Lemoine
15 maggio 2024
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Quando le pietre parlano
Betlemme, alla ricerca di graffiti su una colonna della basilica della Natività (foto Cécile Lemoine/TSM)

Lungo i secoli, molti pellegrini ai Luoghi Santi, dopo un viaggio lungo e periglioso, hanno lasciato graffiti votivo-devozionali su muri e colonne. In questo Dossier raccontiamo dei graffiti presenti al Santo Sepolcro di Gerusalemme e a Betlemme.


L’uomo di ogni tempo ha sempre cercato di lasciare traccia di sé. Lo ha fatto nella preistoria, con le pitture rupestri dipinte nelle grotte o sulle rocce. Lo ha fatto nei secoli su ogni tipo di materiale: ceramica, oro, vetro, avorio, gemme e monete. Lo ha fatto attraverso i graffiti e le incisioni su pietra, che anche a distanza di millenni ci raccontano storie, ambienti, personaggi… Specie nei luoghi di culto, e a maggior ragione nei luoghi considerati più santi come la basilica della Natività a Betlemme o il Santo Sepolcro a Gerusalemme, i pellegrini o i visitatori hanno lasciato una nutrita messe di segni: il loro nome, quello di parenti o amici, il casato, brevi frasi, monogrammi, invocazioni… Il più vicino possibile al cuore della devozione, come ad essere inglobati in esso: la grotta venerata, la tomba o i vari spazi delle basiliche.

Per chi raggiunge da pellegrino i Luoghi Santi, dopo un viaggio lungo e periglioso, la pratica di lasciare un graffito votivo-devozionale segnala il raggiungimento della meta, il compimento del percorso di ascesi a espiazione dei propri peccati. Nel Dossier che vi presentiamo, ci occupiamo in maniera particolare dei graffiti presenti al Sepolcro di Gerusalemme e a Betlemme, che sono oggetto di studio da parte di una équipe internazionale. Tracce più o meno evidenti, a volte difficili da leggere, ma che rivelano storie straordinarie. E che ci aiutano a «fare memoria», a non dimenticare tutti coloro che ci hanno preceduto nel santo viaggio verso Gerusalemme alla ricerca di Dio e del senso di tutte le cose. (g.c.)

***

Ecco l’indice del Dossier:

Tracce dell’alfabeto latino in Oriente
Marie-Armelle Beaulieu

La Terra Santa è oggetto di una sistematica campagna di ricerche delle tracce del suo passato in due edifici di grande rilievo: la basilica della Natività e quella del Santo Sepolcro. Gli epigrafisti osservano attentamente i muri e li fanno parlare: sono alla ricerca delle scritte più minute, del minimo graffito in grado di raccontare qualcosa in più sui frequentatori dei Luoghi Santi nel corso dei secoli.

Il cacciatore di graffiti
Cécile Lemoine

Clément Dussart, archivista paleografo, indaga sulle iscrizioni in caratteri latini lasciate dai pellegrini giunti in Terra Santa nel Medioevo. Dal Santo Sepolcro alla Natività, immerso in questo mondo ancora inesplorato, dove storie individuali ne raccontano una più grande

Graffiti, ex voto come gli altri?
Marie-Armelle Beaulieu

I graffiti del Medioevo che si trovano e si ammirano nella basilica della Natività sono segni di vandalismo o i precursori degli ex voto? Abbiamo consultato gli storici che leggono i racconti dei pellegrini

Scheda: Un’iscrizione del V secolo ritrovata nel Santo Sepolcro
(f.p.)

Terrasanta 3/2024
Maggio-Giugno 2024

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Il sommario dei temi toccati nel numero di maggio-giugno 2024 di Terrasanta su carta. Al centro, un dossier dedicato allo studio dei graffiti lasciati nel corso dei secoli dai pellegrini sui muri dei maggiori santuari di Terra Santa.

Pellegrini o turisti? Se la fede fa differenza
fra Francesco Patton

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In questo tempo di guerra né gli ebrei né i musulmani hanno smesso di venire a Gerusalemme per compiere il loro pellegrinaggio e per pregare qui. Solo i cristiani sembrano essere assenti e disertare per paura la Città Santa...

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