Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia
L'episodio evangelico in cui Maria e Giuseppe si accorgono di non avere con sé il piccolo Gesù sarebbe avvenuto a Lubban Khan, un caravanserraglio della Samaria. L'abbiamo visitato.

«Tuo padre e io ti cercavamo»

Chiara Tamagno
7 ottobre 2008
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
«Tuo padre e io ti cercavamo»

Nel cuore della Samaria, tra le colline scavate dai terrazzamenti su cui si radicano antichi uliveti e campi assolati, punteggiati qua e là dai covoni lasciati ad essiccare, corre la strada che un tempo collegava Gerusalemme a Damasco: una strada oggi piuttosto desolata, monitorata dalle torrette militari dei villaggi arroccati sulle colline, mentre un tempo era la via frequentata dalle carovane dei mercanti e dei pellegrini che si recavano a Gerusalemme. Lungo questi percorsi erano dislocati dei punti di ristoro per i viaggiatori e per il loro bestiame. Uno di questi è particolarmente caro alla tradizione cristiana: Lubban Khan, a circa trenta chilometri da Gerusalemme, ovvero alla distanza corrispondente ad una giornata di cammino. Gli studiosi collocano proprio qui il primo posto tappa per chi lasciava a piedi la città santa. E qui molto probabilmente sostarono anche Maria e Giuseppe, quando si accorsero che Gesù non era con il loro gruppo di pellegrini, perché, secondo quanto raccontato nei Vangeli, era rimasto a di­ scutere con i dottori del Tempio. È facile immaginare tra queste rovine l’affanno di Maria e Giuseppe alla ricerca del Figlio ancora dodicenne…

Doveva essere un punto di ristoro molto frequentato, dotato di una sorgente d’acqua ancora oggi visibile nella struttura originaria, con i gradini per scendere ad attingere.

Anche nei periodi successivi, durante la dominazione ottomana e mamelucca, quando venne riorganizzato il sistema viario, Lubban Khan continuò ad ospitare i viandanti e si ingrandì, come testimoniano le rovine dell’edificio costruito secondo i canoni del caravanserraglio: un ampio cortile circondato da stanze per gli alloggiamenti e una stalla per i cavalli.

Purtroppo oggi l’intero complesso è lasciato in rovina, circondato da alberi di ulivo, di noce e da arbusti che non lo rendono immediatamente individuabile. È comunque interessante, per chi percorre la strada che va da Gerusalemme a Nablus, seguire una breve deviazione che porta al Khan. Arrivati nel sito, le api segnalano il punto della sorgente, oggi coperta da acqua stagnante, ed è possibile entrare nei locali dell’antico caravanserraglio.

Qui si assapora il gusto della sosta, al riparo sotto le ampie volte dell’edificio turco, dove viene spontaneo fare memoria di quanti  affrontavano i disagi di lunghi itinerari a piedi per raggiungere Gerusalemme… Compresa la Famiglia di Nazaret, che nel caravanserraglio di Lubban visse le sue prime apprensioni a causa della missione di Gesù.

Come ricevere l'Eco

Il tabloid Eco di Terrasanta viene spedito ogni due mesi a tutti coloro che sono interessati ai Luoghi Santi e che inviano un’offerta, o fanno una donazione, a favore delle opere della Custodia di Terra Santa tramite la nostra Fondazione.

Maggiori informazioni
Sfoglia l'Eco

Se non hai mai avuto modo di leggere Eco di Terrasanta, ti diamo la possibilità di sfogliare un numero del 2023.
Buona lettura!

Clicca qui
Sostienici

Terrasanta.net conta anche sul tuo aiuto

Dona ora
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
«Tu sei quell’uomo» (2Sam 12,7)

«Tu sei quell’uomo» (2Sam 12,7)

La narrazione al servizio della formazione e dell'annuncio
Gerusalemme. Città impossibile – nuova edizione
Meir Margalit

Gerusalemme. Città impossibile – nuova edizione

Le chiavi per capire l’occupazione israeliana
Colorexploring
Barbara Marziali, Sandra Marziali

Colorexploring

Il metodo per conoscere se stessi e illuminare i lati oscuri della vita