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Nuova Vita a Nazaret

Gloria Mari
18 gennaio 2008
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Nuova Vita a Nazaret
I membri della comunità New Life con padre Ricardo Bustos, padre guardiano del convento francescano di Nazaret.

Una piccola, nuova comunità di vita consacrata nata all'ombra della basilica dell'Annunciazione.


La Comunità New Life (Vita Nuova) nasce a Nazaret nel 1994 come risultato di un’esperienza spirituale e di vita del suo fondatore, il padre melkita Bilious Farj che morì il 29 dicembre 1996. La comunità ha un progetto di vita sia spirituale sia pratico. Oggi è composta da una decina di giovani, ragazzi  e ragazze, tutti cristiani palestinesi. Mira a far crescere spiritualmente ciascun membro perché possa servire meglio la Chiesa e la comunità ed edificare il corpo mistico di Cristo. Abbiamo incontrato Nabil, uno dei primi aderenti a questa nuova esperienza, per farci raccontare come è nata la comunità.

Perché Nazaret, intanto?
Nazaret contiene il segreto del piano di Dio. Nazaret è il luogo del «faccia a faccia». Il grande mistero e il grande miracolo nel mondo è l’incarnazione. Non possiamo infatti capire la sofferenza e la morte di Gesù senza comprendere il segreto di Nazaret.

Maria in questo segreto ha un ruolo particolare?
Certamente. Maria è madre della nuova creazione e diventa madre di Gesù e poi madre di tutte le nazioni. Maria ha accettato Gesù e quindi è il luogo dell’incarnazione. Intorno ci sono tenebre.

Cosa può dirci oggi Nazaret?
Nazaret è la scuola di Gesù, la casa di Gesù, la sua terra. Nazaret è la rosa di Maria. Nazaret infatti si di spiega su quattordici colline, al centro c’è la basilica dell’Annunciazione e le quattordici colline stanno intorno come i petali di un fiore. La presenza di Nazaret nel mondo è importante perché in essa è stato presente il corpo di Cristo incarnato in Maria; quindi la Chiesa nasce qui a Nazaret.

Nazaret ci insegna anche la preghiera.
Sì, perché qui Maria è rimasta un silenzio e la preghiera in silenzio è un importante momento d’incontro con Dio per comprendere la sua volontà.

Insisti sull’incarnazione, più che sull’annunciazione…
A Nazaret credo sia più importante parlare di incarnazione. Tutta la formazione di Gesù è avvenuta a Nazaret. Gerusalemme ha senso perché c’è Nazaret. Sulla croce di Gesù a Gerusalemme era scritto: «Gesù di Nazaret, re dei giudei». Gesù ha iniziato il suo insegnamento a Nazaret, nella sinagoga, dove ha detto «lo Spirito mi insegna ogni cosa».

E voi giovani «nazareni» in cosa concretamente vi impegnate?
A far riscoprire la buona novella che è stata data a noi dal nostro Signore Gesù. Vogliamo vivere come i primi cristiani – concentrati sulla fede, sulla condivisione e la missione. Noi nazareni, figli di questo Oriente a cui apparteniamo, chiediamo a Dio attraverso di noi di raggiungere ogni nazione, per sostituire le tenebre di questo mondo con la sua luce. Noi chiediamo di essere estensione della sua luce e di essere Bibbie viventi .

Oltre alla vita di preghiera all’interno della vostra comunità, collaborate anche con la Chiesa locale?
Noi tutti giovani della comunità animiamo da due anni con padre Riccardo Bustos, superiore francescano della basilica di Nazaret, il Rosario del sabato sera, molto frequentato da pellegrini di tutto il mondo. Partecipiamo alla processione che si snoda dall’esterno verso l’interno della Chiesa. Maria è la nostra guida e anche la nostra grande speranza.

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