Yemen
Sdegno e vergogna in Yemen per il massacro delle suore ad Aden
L’attacco del 4 marzo ad Aden, in Yemen, in cui quattro suore di Madre Teresa e alcuni laici sono rimasti uccisi, non è stato rivendicato da alcun gruppo terroristico. La comunità locale ritiene però responsabile la sigla yemenita dello Stato Islamico. Sdegno e vergogna in tutto lo Yemen. E una preghiera di solidarietà e suffragio anche in Terra Santa.
Ad Aden, in Yemen, massacro in un convento delle suore di Madre Teresa
Il 4 marzo scorso è stato un venerdì drammatico ad Aden, in Yemen, dove quattro uomini armati sono entrati in una Casa della carità, fondata tempo addietro dalle suore di Madre Teresa di Calcutta e, secondo la polizia locale, hanno ucciso 14 persone, tra cui quattro suore. L’episodio è solo uno tra i più efferati accaduti ad Aden negli ultimi sei mesi.
Per gli yemeniti in guerra un nemico in più: le zanzare
Secondo l’Organizzazione mondiale dalla sanità (Oms), a causa della guerra in corso lo Yemen sta attraversando la sua peggiore crisi umanitaria. Nelle aree maggiormente prospicienti al mare e nel Centro del Paese, lì dove gli scontri sono più intensi (Hodeida, Taiz), si affaccia una nuova emergenza: la febbre dengue.
Ospedali sotto assedio nello Yemen
La catastrofe umanitaria che affligge lo Yemen, definita di livello 3 dalle Nazioni Unite e confermata dal Comitato internazionale della Croce Rossa, colpisce soprattutto ambulatori, ospedali e sedi preposte all’aiuto e all’assistenza medica dei civili. La denuncia dell'ong Medici senza frontiere.
La città di Aden, esempio di resilienza
È stata teatro degli scontri più efferati della guerra civile ancora in corso ed è il centro urbano yemenita, adesso liberato dalle forze lealiste del presidente Hadi, che è maggiormente minacciato dagli uomini del sedicente Stato Islamico (Isis): recentissimo l’attentato al governatore della città e alla sua scorta. Ma Aden è una città che non si arrende...
Una pausa caffè per lo Yemen in guerra
Il caffè salverà lo Yemen. È quello che in parecchi pensano e che in molti auspicano. L’iniziativa per promuovere il caffè yemenita come simbolo di pace è stata lanciata nelle ultime settimane a Sanaa, in parallelo con il recentissimo (ma non ancora giunto a buon fine) processo di pace di Ginevra che in molti continuano a sperare possa porre fine al conflitto civile.
Conflitto in Yemen, le nuove cifre del dolore
I numeri del conflitto sono impressionanti ma, nonostante gli sforzi per mettere le parti in lotta attorno a un tavolo, la guerra civile in Yemen non si fermerà. Nella riunione del 22-23 dicembre scorso del Consiglio di sicurezza dell’Onu, l’assistente del Segretario Generale per gli affari umanitari Kyung-wha Kang ha fornito i dati sulle condizioni di vita degli yemeniti dopo mesi di guerra.
Fronti di guerra: le cifre del dramma yemenita
Per lo più trascurato dai grandi media, continua il conflitto in Yemen. Ad oggi, secondo le recentissime stime dell’Onu, si contano 1.950 morti civili, 4.271 feriti e 20 mila rifugiati solo a Gibuti (un milione e 300 mila cittadini hanno abbandonato le loro case). E a tutto ciò si aggiunge il triste fenomeno dei bambini soldato.