Attualità
In Israele cresce la povertà
Famiglie arabe, lavoratori poveri, ma anche anziani e bambini. In Israele nel 2007 cresce ancora la povertà, colpendo categorie e classi sociali a volte molto lontane tra loro. Nonostante il miglioramento di molti indicatori economici (aumento degli stipendi anche minimi e crescita dell'occupazione) il recente rapporto semestrale dell'Istituto nazionale di assicurazione rileva che il 24,7 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
Ha vent’anni il rock made in Israel
Quella mattina di vent'anni fa il giovane Uzi Preuss, oggi direttore della divisione ebraica della casa discografica Nmc, non poteva credere alle sue orecchie. La radio stava mandando un pezzo di rock israeliano. Era il 1987 ed era appena uscito Ehud Banai e i rifugiati, un album che segnò una svolta nella storia della musica rock israeliana, assottigliando il divario con il rock inglese e quello americano.
L’Unesco e la porta della discordia
Nel corso di un recente soggiorno a Gerusalemme, il direttore generale dell'Unesco, Koichiro Matsuura, non ha dimenticato lo scontro in atto da più di un anno nel cuore della città, alla Porta dei Maghrebini, uno degli accessi alla Spianata delle moschee, l'unico consentito ai non musulmani. Matsuura ha annunciato l'arrivo nella città santa di una nuova squadra di ispettori. Così l'Unesco spera di trovare una soluzione condivisa dal governo israeliano e dal Waqf islamico (l'ente preposto all'amministrazione della Spianata delle moschee) in merito ai discussi lavori di scavo per la ristrutturazione della passerella che unisce il piazzale antistante il Muro occidentale con la Porta.
Il nunzio Franco: «Nei negoziati è in gioco una posta alta»
«La Santa Sede non firmerà un accordo che la realtà locale non può in alcun modo sostenere». È questo l'avvertimento che la delegazione vaticana ha lanciato alla controparte israeliana nell'ultima sessione plenaria dei negoziati, lo scorso 13 dicembre, secondo quanto rivela, di passaggio a Roma, il nunzio apostolico in Israele, l'arcivescovo Antonio Franco. Il presule «non fa previsioni» sulla durata dei negoziati su fisco e proprietà della Chiesa in Israele, riconosce che «si sta lavorando con molta buona volontà da entrambi le parti» e che «si sono registrati progressi» anche perché «lo Stato d'Israele sta mostrando molta comprensione». Ma è essenziale, aggiunge, che i negoziatori capiscano che «è una questione di vita o di morte» perché la posta in gioco è «la sopravvivenza stessa della Chiesa di Terra Santa».
La Lega Araba prova a imbrigliare le tivù satellitari
Parabole con il bavaglio? Al Cairo nei giorni scorsi i ministri dell'informazione dei 22 Paesi della Lega Araba si sono accordati su una bozza di documento che impone una «regolamentazione» e restrizioni precise a quelle televisioni satellitari arabe che offendano i propri governi. Spesso sponsorizzate da investitori privati e indipendenti da finanziamenti di Stato, hanno spesso mandato in onda programmi che le televisioni pubbliche arabe non potrebbero mai trasmettere e azzardato critiche ai governi nazionali.
Israele. Generali in congedo contro i check point
I check-point e i blocchi stradali in Cisgiordania indeboliscono il processo di pace. Lo sostengono 12 generali in congedo dell'esercito israeliano, in una lettera indirizzata mercoledì 13 febbraio, a Ehud Barak, ministro della Difesa di Israele. «L'umiliazione e l'odio che i blocchi stradali producono spingono i palestinesi ad appoggiare i gruppi militari e unirsi ad Hamas», afferma Shlomo Brom, uno dei firmatari della lettera.
La Giordania sull’orlo di una grave crisi economica
Oltre la metà dei 5 milioni e mezzo di cittadini giordani potrebbe in pochi mesi scivolare in una situazione di grave povertà. Infatti il governo di Amman ha annunciato un immediato aumento del prezzo del carburante fino a una punta massima del 76 per cento. Gli aumenti, in diversa misura, coinvolgono anche i vari tipi di benzina. Rimane calmierato invece il prezzo del gas in bombola, per consentire alla popolazione di affrontare il freddo del periodo invernale. Alcuni commentatori giordani hanno previsto che così i poveri estremi (attualmente il 30 per cento della popolazione) potrebbero raddoppiare; e al contempo potrebbe peggiorare anche il livello della criminalità.
Il Libano governato dal vuoto
Un Libano più lacerato che mai non riesce a darsi un presidente. L'elezione è stata rinviata oltre una decina di volte dal novembre scorso e riscadenziata per il 26 febbraio prossimo. Benché vi sia un diffuso consenso sulla persona del comandante in capo dell'esercito, il generale Michel Sleimane, maggioranza e opposizione continuano a essere in disaccordo sul meccanismo legale da mettere in atto per insediarlo nel palazzo presidenziale di Baabda. E sugli intricati equilibri politici interni pesano le ingerenze di altre potenze.
Pessimisti sul dopo Annapolis
Quali sono le reali prospettive di pace in Medio Oriente, dopo la conferenza di Annapolis dove Ehud Olmert, Mahmoud Abbas e George W. Bush hanno promesso di fermare le armi con un accordo forte entro la fine del 2008? Con una vena di pessimismo ne hanno discusso ieri sera, presso la sede milanese delle Edizioni Terra Santa, il giornalista Ugo Tramballi, inviato speciale de Il Sole 24 Ore in Israele e Palestina, e don Nandino Capovilla, referente per Pax Christi Italia per la campagna Ponti e non muri.
Pellegrinaggio Fiac, una traccia indelebile
Venivano dai quattro angoli della Terra i giovani che dal 28 dicembre al 6 gennaio scorsi hanno formato un gruppo eterogeneo di 150 persone partite insieme da Roma alla volta della Terra Santa per un pellegrinaggio promosso dal Forum internazionale di Azione Cattolica (Fiac). Volevano celebrare in modo speciale il quarantesimo anniversario dell'istituzione della Giornata mondiale per la pace, lanciata da Papa Paolo VI nel 1968. Ora che le emozioni di quel viaggio hanno avuto modo di decantare abbiamo chiesto a uno dei pellegrini italiani, Simone Esposito, vicepresidente nazionale dell'Ac di tracciare un breve bilancio dell'esperienza.
La Banca Mondiale: riqualificare l’istruzione in Medio Oriente
Serve una riforma dell'istruzione nei Paesi arabi del Medio Oriente e del Nord Africa che rischiano di rimanere indietro nella crescita economica rispetto alle altre aree del mondo in via di sviluppo. Lo sostiene un recente rapporto diffuso dalla Banca Mondiale che ha analizzato, dal punto di vista della globalizzazione, l'impatto degli investimenti per l'educazione nella regione araba.
Alla ricerca dell’essenziale
Nel numero di gennaio-febbraio il bimestrale Terrasanta dedica il dossier centrale al monachesimo in Palestina. L'esperienza monastica in Terra Santa fiorisce a partire dai primi secoli cristiani e vanta alcune luminose figure di santi eremiti. Ma si tratta di una storia che prosegue anche oggi.
Per approfondire il presente del monachesimo in Palestina abbiamo incontrato Daniel Attinger, monaco della fraternità di Bose che vive a Gerusalemme da diversi decenni occupandosi spesso della storia e della presenza monastica in Terra Santa.