Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Israeliani e Houthi si bombardano gli aeroporti

Giuseppe Caffulli
6 maggio 2025
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Israeliani e Houthi si bombardano gli aeroporti
In questa foto d'archivio, un F-15 israeliano in fase di decollo dalla base di Tel Nor. (foto Moshe Shai/Flash90)

Gli israeliani hanno bombardato l'aeroporto di Sanaa e il porto di Hodeidah in Yemen, come risposta al missile lanciato dagli Houthi verso Israele che il 4 maggio ha bucato le difese aeree e colpito l'aeroporto internazionale di Tel Aviv. Intanto il governo Netanyahu ha dato il via libera all'invasione di Gaza.


La rappresaglia è arrivata due giorni dopo che un missile lanciato dalle milizie Houthi yemenite, sostenute dall’Iran, ha colpito il 4 maggio l’area dell’aeroporto internazionale Ben Gurion a Tel Aviv, provocando la cancellazione di numerosi voli e un codice di massima allerta. Quattro persone sono rimaste leggermente ferite. Per la prima volta, dall’inizio della guerra, un missile nemico è riuscito a penetrare il sistema di difesa a protezione dell’aeroporto israeliano. In risposta, è stato sferrato un potente attacco aereo contro obiettivi Houthi, tra cui il porto di Hodeidah e un’area industriale nella città di Bajil.

Questo pomeriggio, 6 maggio, lo stato maggiore israeliano ha diffuso alcune riprese dei raid aerei condotti nello Yemen nelle scorse 24 ore. «Le forze armate sono determinate a continuare a colpire con forza chiunque rappresenti una minaccia per i cittadini e i residenti dello Stato di Israele, a qualsiasi distanza sia necessario», ha dichiarato un portavoce militare. Uno degli esiti dell’attacco aereo è stata la distruzione delle infrastrutture dell’aeroporto di Sanaa, ora inservibile. Secondo fonti militari, l’aeroporto veniva utilizzato per il trasferimento di armi e miliziani ed era regolarmente impiegato dagli Houthi per attività terroristiche. Un’operazione era stata effettuata la notte precedente contro il porto di Hodeidah, anch’esso ritenuto una base logistica delle milizie Houthi. I caccia israeliani hanno colpito inoltre diverse centrali elettriche nella zona della capitale yemenita e la fabbrica di cemento Al-Amran, situata a nord di Sanaa, ritenuta una risorsa-chiave per la costruzione di tunnel e infrastrutture militari. Secondo fonti locali, almeno tre persone sono rimaste uccise e 11 ferite negli attacchi dell’aviazione israeliana.

Secondo gli Houthi i raid aerei sarebbero frutto di un’operazione congiunta israelo-americana. Tuttavia, un funzionario del Dipartimento della Difesa statunitense ha negato il coinvolgimento di Washington negli attacchi, nel contesto dell’Operazione Rough Rider, a difesa delle navi in transito nel Mar Rosso. Altre fonti del Pentagono confermano invece gli attacchi da parte Usa sulla capitale yemenita, Sana’a, lunedì. Dal 15 marzo scorso, l’aviazione statunitense ha effettuato incursioni aeree quasi quotidiane su obiettivi nello Yemen, per fiaccare le difese degli Houthi e le retrovie logistiche del cosiddetto Asse della resistenza a guida iraniana.

L’attacco di domenica scorsa all’aeroporto Ben-Gurion è avvenuto poche ore prima che i ministri del governo israeliano presieduto da Netanyahu si esprimessero concordi sull’espandere la guerra a Gaza, con l’occupazione pressoché totale e permanente della Striscia (prevista a partire dalla settimana prossima, dopo la visita in Medio Oriente del presidente americano Donald Trump). Anche se il traffico aereo da Tel Aviv è poi ripreso, l’attacco ha avuto immediatamente un impatto: alcune compagnie aeree che avevano recentemente ripreso i collegamenti con Israele starebbero considerando una nuova sospensione dei voli.

Un sogno chiamato Santiago
Giacomo Fabbri

Un sogno chiamato Santiago

A 70 anni l'avventura del Cammino in solitaria
Maria donna ebrea
Frédéric Manns

Maria donna ebrea

Un ritratto
Cucchiaio
Vanessa Nerone

Cucchiaio

Allergico alla farina, intollerante al brodo
La Custodia di Terra Santa
Stanisław Narcyz Klimas

La Custodia di Terra Santa

Una storia lunga 800 anni