Questo libro ci offre un profilo aggiornato dell’esperienza di Neve Shalom Wahat al-Salam, la piccola «Oasi di pace» fondata nel 1969 dal domenicano Bruno Hussar sulle colline tra Gerusalemme e Tel Aviv e oggi tenuta viva, senza irenismi, da alcune centinaia di abitanti ebrei, cristiani e musulmani.
Attraverso le voci dei suoi abitanti, questo libro ci offre un profilo aggiornato dell’esperienza di Neve Shalom Wahat al-Salam (Nswas), l’Oasi di pace fondata nel 1969 dal domenicano Bruno Hussar sulle colline tra Gerusalemme e Tel Aviv.
Noi di Terrasanta.net seguiamo con interesse la vita di questo villaggio perché rappresenta un’esperienza unica in Israele: la tengono viva ebrei e arabi che hanno scelto di vivere insieme e costruire una società di coesistenza imparando a capirsi ed accogliersi, con tutte le fatiche e le gioie che ciò comporta. Tanto più nell’ultimo anno e mezzo, stagione di sofferenze immani, che hanno fatto perdere la bussola a molti.
Scrive il sindaco del Villaggio, Eldad Joffe, nelle prime pagine del volume: «Questo modello di uguaglianza, rispetto reciproco e partenariato sfida le narrative che perpetuano il conflitto. Famiglie di fede ebraica, musulmana e cristiana crescono i loro figli insieme, rimanendo fedeli alle proprie tradizioni nel rispetto e nell’arricchimento della reciproca diversità».
«Padre Bruno – ricorda Joffe, ripercorrendo a grandi passi la storia di questo piccolo popolo – diede inizio al suo ambizioso progetto su una collina a metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv, una collina desolata, priva di alberi, ricevuta dal monastero trappista di Latrun. All’inizio, giovani idealisti venivano sulla collina per condividere la sua intuizione, ma nessuno si fermava più di pochi mesi. Le cose cambiarono nel 1977, quando quattro famiglie si stabilirono in modo permanente, facendo di quel luogo la loro casa. (…) Oggi Nswas conta 75 case e 359 residenti, di cui 108 minori, mentre altre 12 unità abitative sono in costruzione. La nostra scuola sta crescendo, con 203 bambini iscritti, tre quarti dei quali arrivano ogni giorno da 19 città, villaggi e comunità dei dintorni. Gestiamo anche un piccolo albergo con 41 camere familiari e un centro conferenze pensato per accogliere seminari, ritiri e incontri in uno spirito di pace».
Spiega l’autrice, Giulia Ceccutti: «Gli abitanti che hanno accettato di raccontarsi qui hanno alle spalle età e percorsi differenti. Alcuni fanno parte della prima generazione di “pionieri” sulla collina, altri sono i loro figli, oggi quarantenni. (…) Di fronte all’enormità di ciò che è stato, e continua a essere, il 7 ottobre 2023 e alla tragedia immane della guerra a Gaza con le sue conseguenze, alcune domande nel corso dei dialoghi – in primis il tema della speranza – sono state formulate in punta di piedi. Hanno però incontrato sempre ascolto e disponibilità, un’apertura tutt’altro che scontata».
«Ecco perché questo libro – chiosa Brunetto Salvarani, presidente dell’Associazione italiana amici di Nswas – è particolarmente prezioso, e andrebbe letto da tutti quelli che ancora credono a una possibilità di pace in quella terra martoriata, ma non piegata». (g.s.)
Giulia Ceccutti
Respirare il futuro
La sfida di Neve Shalom Wahat al-Salam
In Dialogo, 2025
pp. 224 – 18,00 euro