Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Sentinelle nel deserto

Giuseppe Caffulli e redazione
11 luglio 2024
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Sentinelle nel deserto
Un monaco greco-ortodosso nella sua cella nel monastero di Mar Saba (laura di San Saba), fondato nel 439 nel nord del deserto della Giudea e da allora sempre attivo. (foto Abir Sultan/Flash90)

Alla Terra Santa spetta una sorta di primato: il primo caso noto di un cristiano che divenne eremita. Molti altri uomini, dal terzo secolo in poi, hanno seguito le orme di costui: il vescovo Narciso di Gerusalemme.


Uno degli aspetti che, in un pellegrinaggio, vale la pena approfondire è il monachesimo in Terra Santa. Alcuni studiosi, seguendo la tradizione patristica, credono che si sia propagato dall’Egitto, dove sarebbe nato diffondendosi in tutto il Vicino Oriente; altri lo ritengono un fenomeno germinato più o meno indipendentemente e simultaneamente in diversi luoghi.

Quel che è certo è che, alla Terra Santa, spetta una sorta di primato: il primo caso noto di un cristiano che divenne eremita. Parliamo del vescovo Narciso di Gerusalemme (circa 170-215) che, all’inizio del III secolo, si sarebbe ritirato in solitudine nel deserto. Anche la Vita di Caritone racconta della presenza di eremiti nei pressi del Mar Morto ancor prima che il santo avesse fondato il suo primo monastero, intorno all’anno 330. Nel corso del IV secolo, nacquero le prime laure, cioè luoghi di vita cenobitica, dove gli eremiti sparsi tra le montagne convergevano settimanalmente per le liturgie e le preghiere comuni.

Questi luoghi (San Giorgio in Koziba, San Saba e il monastero delle Tentazioni, solo per citare i più famosi e accessibili) ancora oggi testimoniano la ricchezza della tradizione e un lascito spirituale che continua a fecondare il cristianesimo d’Oriente.

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Ecco l’indice del Dossier:

Un monachesimo cosmopolita
Redazione

L’origine del monachesimo in Terra Santa è avvolta da un certo mistero. Importato dall’Egitto, che è considerato la culla dell’ascetismo cristiano, oppure manifestatosi in modo indipendente, resta il fatto che, a partire dal IV secolo, sviluppò caratteristiche sue proprie per la vicinanza a Gerusalemme e per alcune straordinarie figure di santi.

Un’oasi di fede tra le rocce
Giuseppe Caffulli

San Giorgio in Koziba è oggi uno dei monasteri più suggestivi e visitati del wadi Kelt, la lunga e stretta gola, scavata dalle acque, che conduce da Gerusalemme a Gerico. Qui, fin dagli albori del cristianesimo, vivono monaci ed eremiti, in preghiera e alla ricerca della solitudine

Nella laura di Mar Saba
Giuseppe Caffulli

Proveniente dalla Cappadocia, Saba si mise alla scuola di Eutimio e Teoctisto, per poi trasferirsi in una zona arida e desertica, dove fondò la «Grande laura» che ancora oggi domina con le sue cupole azzurre la gola del Cedron. In questo luogo di vita eremitica vennero composte e tramandate «perle» della spiritualità ortodossa

Sul monte delle Tentazioni
Giuseppe Caffulli

La montagna che si eleva alle spalle di Gerico fu abitata nel corso dei secoli da eremiti e anacoreti, per fare memoria dell’episodio evangelico delle Tentazioni di Gesù nel deserto. Sul luogo, riscoperto in epoca crociata, a fine Ottocento fu rifondato un monastero ortodosso che oggi domina la depressione del Giordano

Scheda: Il monachesimo di Gaza «scuola di cristianesimo»

 

Terrasanta 4/2024
Luglio-Agosto 2024

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Il sommario dei temi toccati nel numero di luglio-agosto 2024 di Terrasanta su carta. Al centro, un dossier dedicato agli antichissimi monasteri nel deserto di Giuda, che risalgono agli albori del cristianesimo.

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