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Leila e i suoi fratelli, un’altra faccia dell’Iran

Eilsa Pinna
3 aprile 2023
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Leila e i suoi fratelli, un’altra faccia dell’Iran

Il giovane regista iraniano Saeed Roustayi ci accompagna, con questo film, dentro un Paese ancora patriarcale e maschilista, decaduto e fiaccato da decenni di sanzioni economiche internazionali, dove ci si barcamena tra miseria, espedienti e sogni di svolte improbabili.


Esce il 6 aprile nelle sale italiane, Leila e i suoi fratelli un film che ha molto da raccontare sull’Iran dove sono nate le proteste delle donne. Il talentuoso e giovane regista iraniano Saeed Roustayi, 32 anni, ci porta, attraverso le peripezie della famiglia Jourablou, in un Paese ancora patriarcale e maschilista, decaduto e fiaccato da decenni di sanzioni economiche internazionali, dove ci si barcamena tra miseria, espedienti, sogni di svolte milionarie e truffaldine e una plumbea realtà di disoccupazione, precarietà, perdita di prestigio sociale, liti e colpi bassi tra parenti.

Ne sa qualcosa Leila che, a quarant’anni, ha passato gran parte della sua vita a spaccarsi la schiena per accudire i genitori sempre più anziani e malati, e ad aiutare i suoi quattro fratelli maschi, adulti e senza lavoro che campano grazie alla pensione del padre e allo stipendio della sorella. Leila avrebbe forse trovato una via di riscatto per i suoi, un negozio da comprare nel grande centro commerciale dove lavora, ma non ha fatto i conti con la mancanza totale di contanti e con il più inaspettato dei possibili «guastatori»: suo padre. Il vecchio Ismail, un oppiomane avido e col chiodo fisso di ottenere rispetto come patriarca, i soldi da parte ce li avrebbe: quaranta monete d’oro. Ma, anziché investire il denaro per aiutare i suoi figli, l’anziano vuole offrire le monete in regalo per le nozze di un facoltoso parente, un pegno richiestogli per poter diventare, nonostante il disprezzo che lo circonda, il capo del clan familiare, il nuovo padrino.

In un crescendo di conflittualità e scelte sempre più sciagurate, Leila sembrerebbe incarnare l’unica voce della ragione, ma il suo status di donna non le consente di farsi ascoltare. Lo scontro con il padre e uno dei fratelli diventa feroce, mentre la famiglia si avvicina sempre più all’orlo dell’abisso. Alla fine, arriva il giorno del matrimonio del parente ricco, a cui ciascuno si presenta con i suoi piani e le sue speranze. Leila saprà spiazzare tutti.

Il film è stato girato nel 2022, prima che esplodessero le proteste contro il regime in seguito alla morte di Mahsa Amini, la ventiduenne curda arrestata perché indossava in modo inappropriato il velo. Il lungometraggio è stato selezionato nella scorsa edizione del Festival di Cannes, dove ha ricevuto una menzione speciale. Il film è stato però bloccato dalla censura in Iran, nonostante l’enorme successo ottenuto ai botteghini da una precedente opera del regista: La legge di Teheran, un film estremamente crudo sullo spaccio di droga nella capitale iraniana, visto nei cinema da due milioni di spettatori. Roustayi ha deciso di rimanere a lavorare in patria. Leila e i suoi fratelli non è ancora uscito nella sale cinematografiche nazionali ma è comunque circolato in Iran attraverso canali e streaming non ufficiali e continua a far parlare di sé.

L’opera di Roustayi appare quasi un prequel di quello che è successo dopo. Leila e i suoi fratelli appartengono alla generazione dei quarantenni: la rottura con la generazione della Rivoluzione islamica si è già consumata. Nella famiglia, tuttavia, i rapporti tra uomini e donne sembrano ancora un passo troppo indietro: al dinamismo e alla voglia di modernità di Leila, si contrappongono maschi misogini, truffatori, scrocconi, in altri termini inadeguati e subordinati al vecchio padre pronto a sacrificare qualunque cosa in cambio del riconoscimento tradizionale più ambito del clan.


Leila e i suoi fratelli
regia: Saeed Roustayi
interpreti: Taraneh Alidoosti, Sa’Ied Poursamimi, Navid Mohammadzadeh, Payman Maadi, Mohammad Ali Mohammadi, Farhad Aslani
sceneggiatura: Saeed Roustayi
fotografia: Hooman Behmanesh
montaggio: Bahram Dehghani
musiche: Ramin Kousha
produzione: Iran, 2022
genere: drammatico
durata: 165 min

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