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Cabinovia di Gerusalemme, il progetto è in forse

Terrasanta.net
9 dicembre 2021
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Cabinovia di Gerusalemme, il progetto è in forse
La piccola valle della Geena. I cavi della progettata cabinovia di Gerusalemme dovrebbero attraversarne il cielo. (foto: Yonatan Sindel/Flash90)

Entro una quindicina di giorni il governo di Israele dovrà motivare all’Alta Corte di Giustizia il progetto di cabinovia sopra la città vecchia di Gerusalemme. I giudici potranno così pronunciarsi sui ricorsi. L'attuale ministra dei Trasporti è scettica.


(c.l.) – Son più i danni che i vantaggi. In sostanza la pensa così l’attuale ministra dei Trasporti nel governo Bennett. «La cabinovia – ha affermato il 26 novembre scorso Merav Michaeli – non gioca un ruolo importante nel trasporto pubblico e il danno supererà i benefici». La ministra ha espresso la sua posizione anche in una lettera inviata alla suprema corte israeliana.

Due giorni più tardi, il massimo organo del sistema giudiziario dello Stato ebraico avrebbe dovuto esaminare in un’udienza una serie di petizioni presentate da organizzazioni contrarie al progetto di cabinovia. Prima di pronunciarsi i giudici hanno deciso di concedere al governo tre settimane di tempo per chiarire le basi del controverso progetto, il cui obiettivo sarebbe quello di trasportare su cavo 3.000 persone all’ora verso la città vecchia di Gerusalemme, con l’intento di ridurre la congestione del traffico.

Il progetto è stato promosso dall’Autorità per lo sviluppo di Gerusalemme e dal ministero del Turismo nell’ambito di un piano infrastrutturale nazionale. Ora – osserva il quotidiano Haaretz – l’obiezione della ministra Michaeli potrebbe mettere in pericolo la realizzazione dell’opera, dal momento che i suoi ideatori la definirono a suo tempo un progetto di trasporto pubblico e non un’attrazione turistica.

«Implicazioni politiche e di sicurezza»

Il progetto – approvato nel 2019 da un precedente governo guidato da Benjamin Netanyahu – ha incontrato fin dall’inizio una forte opposizione, sia internazionale che locale, a causa del suo impatto sull’ambiente e sullo skyline storico e architettonico della città, ma anche per i danni che avrebbero subito gli abitanti arabi di Gerusalemme. Nir Barkat, l’ex sindaco della città ora parlamentare nelle file del partito Likud, ha fustigato via Twitter le dichiarazioni della ministra dei Trasporti: «Opporsi alla funivia significa capitolare di fronte alle minacce dei palestinesi che vogliono impedire a milioni di persone del mondo intero di vedere di persona il legame del popolo ebraico con la sua capitale eterna».

Per la ministra dei Trasporti «occorre tenere nella dovuta considerazione i danni arrecati al paesaggio del centro storico e al nostro prezioso patrimonio, nonché le implicazioni politiche e di sicurezza dell’avanzamento del progetto». Parole che deliziano l’ong israeliana di sinistra Emek Shaveh, che è tra i più accaniti oppositori della cabinovia.

«La ministra dei Trasporti ha detto quello che noi ripetiamo fin dall’inizio e cioè che il progetto della funivia di Gerusalemme non è un’opera di trasporto e non risponde ai problemi di traffico intorno alla città vecchia», afferma l’ong citata dal quotidiano The Jerusalem Post. Emek Shaveh segnala che un’analisi dei dati sul traffico in questa zona della città, pubblicata nel luglio 2020, indica che un aumento dei minibus sarebbe in realtà un modo più rapido ed economico.

La ricerca in questione è stata condotto da Gideon Stein, capo ricercatore di Mobileye, una start-up israeliana, leader mondiale nei sistemi di assistenza alla guida. Ma Stein ha comunicato i suoi risultati in veste di privato cittadino. Il suo studio è basato sui tracciati GPS degli autobus urbani della compagnia Egged.

Dell’identità di Gerusalemme

Emek Shaveh, temendo un’ulteriore giudaizzazione del settore orientale di Gerusalemme, ha anche dichiarato che la progettata cabinovia «beneficerà principalmente un potente gruppo di interesse (la fondazione Elad) trasportando migliaia di turisti verso il suo centro (Kedem – ndr) situato presso la Città di Davide, a detrimento della città storica e dei suoi abitanti».

Elad è un’ong israeliana di estrema destra dedita alla promozione e al rafforzamento dell’identità ebraica di Gerusalemme. Oltre a gestire il complesso archeologico e turistico della Città di David, lavora per agevolare l’insediamento di ebrei nel circostante quartiere a maggioranza araba di Silwan.

Presso il complesso turistico Kedem all’ingresso di Silwan verrebbe realizzata la stazione (intermedia) della cabinovia, più prossima all’antica Porta dell’Immondizia, il varco nelle mura della città vecchia che dà al Muro Occidentale (o Kotel). Secondo il progetto, le cabine sospese su cavo partirebbero dal complesso della vecchia stazione ferroviaria di Gerusalemme – poco discosta dalla direttrice Gerusalemme-Betlemme – e scavalcherebbero la valle di Hinnom, che ha dato il nome alla Geenna ed è considerata parco naturale. Il tracciato di 1,4 chilometri poggerebbe su una quindicina di piloni.

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