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Un’esplosione astrale all’origine della storia di Sodoma e Gomorra?

Christophe Lafontaine
24 settembre 2021
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Un’esplosione astrale all’origine della storia di Sodoma e Gomorra?
Il sito archeologico di Tall el-Hammam, in Giordania, che sovrasta la valle del Giordano. (foto Deg777 / Wikimedia Commons)

Esperti suggeriscono che il racconto biblico della distruzione di Sodoma e Gomorra sia stato ispirato da un'esplosione cosmica di 3.600 anni fa, sopra la città di Tall el-Hammam, un sito archeologico giordano.


Narra la Genesi che le città di Sodoma e Gomorra, che secondo la tradizione biblica si trovavano a sud del Mar Morto, furono distrutte da «una pioggia di zolfo e fuoco». A causa dei loro peccati e della loro dissolutezza, “Dio distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo». (Gn 19,25).

L’antica città murata di Tall el-Hammam, un sito archeologico a sud della Valle del Giordano, circa 15 chilometri a nord-est del Mar Morto in Giordania, sarebbe stata cancellata dalle mappe nella media Età del bronzo (2000-1500 a.C.), in seguito all’esplosione di un asteroide o di una cometa. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista britannica Nature Scientific Reports lo scorso 20 settembre.

Decine di scienziati, archeologi, geologi, sedimentologi, esperti di impatti cosmici, per lo più americani per il momento si astengono dall’associare Tall el-Hammam a Sodoma e Gomorra. «C’è un dibattito in corso sul fatto che Tall el-Hammam possa essere stata la città biblica di Sodoma, ma questa domanda oltrepassa lo scopo dell’indagine», scrivono.

Gli autori ritengono, tuttavia, che sia stata la caduta e poi l’esplosione di un corpo celeste a distruggere Tall el-Hammam e ritengono che «una descrizione di un testimone oculare di questo evento catastrofico di 3.600 anni fa potrebbe essere stata trasmessa in forma di tradizione orale e alla fine essere diventata il racconto biblico scritto della distruzione di Sodoma».

«Un evento catastrofico molto insolito»…

Dal 2005 sono in corso scavi archeologici a Tall el-Hammam. Analisi della datazione al radiocarbonio hanno permesso ai ricercatori di scoprire che al momento del disastro, intorno al 1650 a.C., l’insediamento di Tall el-Hammam fu bruscamente abbandonato. All’epoca, di fronte a Tall Nimrin e Gerico (Tell Es-Sultan), era la più grande delle tre città della valle, nota per essere fertile. Ognuna di queste tre città-stato era circondata da molti villaggi satellite più piccoli.

Vale la pena notare che i resti di Tall el-Hammam e delle aree adiacenti «sembrano unici rispetto a quelli di altre epoche, indicando il verificarsi di un evento catastrofico molto insolito», spiegano i ricercatori. «I dati suggeriscono che un’esplosione si sia verificata a pochi chilometri a sud-ovest di Tall el-Hammam, provocando, in un lampo, un impulso termico ad alta temperatura da [una] palla di fuoco che ha sciolto i materiali esposti, in particolare l’argilla dei tetti, mattoni di fango e la ceramica», precisa lo studio. Pochi secondi dopo, «questo è stato seguito da un’onda d’urto ad alta temperatura e ipervelocità che ha demolito e polverizzato i muri di mattoni di fango in tutta la città, livellando la città stessa e causando notevoli perdite umane», aggiunge.

Lo strato corrispondente all’età del bronzo, di circa 1,5 metri di spessore, era costituito da carbone di legno e ceneri. Lì, gli esperti hanno potuto analizzare tra i detriti legati alla distruzione della città, cocci di ceramica (intatti all’interno e fusi in superficie), mattoni «bolliti» a causa delle alte temperature, arrivate a superare i 2000° C. In questo strato i ricercatori hanno anche trovato minuscole particelle di diamonoidi che sono dure come i diamanti e possono formarsi solo ad alta pressione e temperature molto elevate. Così si sarebbero trasformati istantaneamente il legno e le piante della zona. Inoltre, i resti di scheletri umani dimostrano un’estrema disarticolazione e le ossa sono state ridotte a una moltitudine di piccoli frammenti.

… 1.000 volte più grande della bomba atomica di Hiroshima

D’altra parte, le concentrazioni molto elevate di sale nei sedimenti, che arrivano fino al 25 per cento, mentre la media dei sedimenti locali è solo intorno al 4 per cento, hanno attirato l’attenzione dei ricercatori. Un grande e improvviso afflusso di salamoia sarebbe arrivato dal Mar Morto che sarebbe stato letteralmente spazzato via. Il sale avrebbe poi reso sterili i terreni agricoli in un raggio di oltre 25 chilometri. Questo spiegherebbe perché la città, insieme a una quindicina di altre nell’area circostante e più di cento villaggi più piccoli, fu poi abbandonata per 300-600 anni, prima che le rare piogge nella zona potessero attenuare l’ipersalinità dei suoli. Questo aspetto ricorda un episodio della distruzione di Sodoma e Gomorra, nel capitolo 19, versetto 26 della Genesi, dove si narra che la moglie di Lot dopo aver guardato indietro verso Sodoma, si trovò trasformata in una statua di sale.

La conclusione dello studio di Nature Scientific Reports è che finora non era stato possibile determinare la causa della distruzione di Tall al-Hamman. I ricercatori sono ormai certi: né un’eruzione vulcanica, né un terremoto, né un’azione militare avrebbero potuto produrre temperature così elevate da causare tali danni. I ricercatori hanno dedotto che solo l’esplosione di un corpo celeste potrebbe essere stata l’origine di queste anomale temperature. E poiché non è stata trovata traccia di un cratere, l’esplosione sarebbe avvenuta in aria, cosa che accade quando una meteora o una cometa attraversano l’atmosfera ad alta velocità.

Secondo i ricercatori, questo choc cosmico a Tall el-Hammam è stato «maggiore di quello del 1908 sopra Tunguska, in Russia, dove un corpo celeste largo circa 50 metri esplose con un’energia di circa mille volte superiore a quella della bomba atomica di Hiroshima».

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