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Il Natale delle Poste israeliane

Danilo Bogoni
18 dicembre 2018
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Ogni anno, in prossimità delle feste natalizie, i servizi postali israeliani attivano l'emissione di speciali francobolli automatici nei distributori self-service. Le immagini variano: quest'anno è tornata la Natività.


Suscita indubbiamente sorpresa, mista ad una certa meraviglia, ricevere da Israele un biglietto natalizio d’auguri affrancato con la Madonna e Gesù Bambino posto nella culla, sul quale è stato per di più stampigliato un annullo a sua volta raffigurante un presepio. Fatte le necessarie ricerche è risultato che il francobollo servito per il trasporto e il recapito del messaggio natalizio non è la tradizionale carta valore dello Stato. Ma dallo Stato è prodotto, attraverso il Servizio postale e distribuito, sia attraverso il Servizio filatelico che – assicura Flavio Rota, il massimo esperto in fatto di francobolli automatici di tutto il mondo, che qualche anno fa ha raggruppato in un catalogo specializzato –, mediante appositi distributori. Questi particolari francobolli conservano tuttavia l’elemento essenziale, cioè il nome del paese emittente, lasciando ampia possibilità ai servizi postali circa le illustrazioni e agli utenti la scelta di far stampigliare dall’apparecchio stesso il valore facciale corrispondente al servizio richiesto.

Il debutto dei francobolli fai-da-te risale al 1986, in Svizzera. Dove dai distributori color rosso, di solito installati all’esterno degli uffici postali, ma anche in luoghi di aggregazione e di passaggio, era possibile ottenere in qualsiasi momento l’affrancatura della corrispondenza da spedire. Spartani all’inizio, sono stati resi sempre più accattivanti mediante accurate illustrazioni, mutando al tempo stesso la denominazione: «francobolli fai-da-te» (con declinazione in varie lingue) in Italia dove, a differenza del Vaticano, queste macchinette non sono mai entrate in funzione. Alla fine, su tutti ha prevalso la denominazione Automatenmarken, in sigla Atm.

Per qualche tempo, anche Israele scelse apparecchi Frama, messi da parte nel 1990 quando i francobolli automatici made in Israel cominciarono ad essere serviti da apparecchi tecnologicamente più avanzati, prodotti in Germania, nello stabilimento Klüssendorf. Ed è proprio nel 1992 che debuttò il primo francobollo automatico natalizio israeliano. Con immagine, al pari di quello del successivo 1993, piuttosto generica: candela accesa, campana, un tipico addobbo natalizio nel primo caso ed una veduta di Betlemme nel secondo caso. Nel 1994 fece capolino un angelo, ma è solo nel 1995 che dai distributori israeliani cominciarono ad uscire francobolli automatici raffiguranti una artistica Natività: la Madonna, san Giuseppe, al centro il Bambino Gesù e, in secondo piano, discretamente raffigurati il bue e l’asinello.

Per un po’ la Natività venne messa da parte e Season’s Geetings from the Holy Land (Buone Feste dalla Terrasanta) – come evidenzia la scritta impressa su tutte le edizioni – lasciò il posto ad un simbolo fortemente cristiano: la riproduzione dei quattro pani e due pesci del celebre mosaico della basilica della Moltiplicazione dei pani, a Tabgha. Nel 1997 fu la volta di una veduta della città di Gerusalemme, mentre nel successivo 1998 l’illustrazione rappresentò uccelli di varia foggia. Il 1998 è anche l’anno che segna il pensionamento del distributore Klüssendorf, rimpiazzato da apparecchi della casa francese Amiel. Ma non subito. L’interruzione durò quattro anni. Solo nel 2004 l’iniziativa riprese con un albero di Natale. In due casi, nel 2005, nel 2007 e nel 2011 l’immagine è quella della basilica dell’Annunciazione di Nazaret. A seguire angeli di varia foggia, pacchi dono, paesaggi natalizi con renne e Babbo Natale, la dolcissima Natività del 2014, con una giovane Madonna che stringe amorevolmente tra le braccia il Bambino Gesù e il Presepio del 2016 e, infine, le casette con renne del 2017. Quest’anno, come detto, è tornata la Natività per la cui produzione – è così dal 2015 –, fattisi da parte i distributori Amiel, sono in funzione apparecchi della danese aCon.

Pur se limitata a pellegrini e collezionisti l’iniziativa, certo dettata anche da ragioni di mercato, è lodevole. Lo stesso va detto per i francobolli personalizzati prodotti in occasione delle visite di Benedetto XVI e di Francesco con immagini, in questo specifico caso, dei Pontefici e dei luoghi Santi impresse su bandelle unite al francobollo vero e proprio.

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